"Renzi non è un mio amico, è una persona con cui ho lavorato insieme quando eravamo al governo, abbiamo fatto grandi cose sempre discutendo"
"Se Draghi avesse detto il contrario sarebbe stata l'apocalisse. Ma può accadere anche che il Paese lo richieda e in quel caso non direbbe di no". Lo ha detto Carlo Calenda, a Mezz'ora in più', sul no del premier Mario Draghi alla domanda sulla disponibilità ad un eventuale secondo mandato a Palazzo Chigi.
Capitolo Terzo Polo: "Matteo Renzi non è un mio amico, è una persona con cui ho lavorato insieme quando eravamo al governo, abbiamo fatto grandi cose sempre discutendo. Poi c'è stata un spaccatura sul Conte 2", dice il leader di Azione. "Oggi siamo insieme in Europa e una condivisione alla lettera del programma. E in futuro da questo spero che possa nascere un grande partito che sia più della somma dei partiti e con una nuova classe dirigente al di là di me e Renzi", aggiunge.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dalla vicenda che coinvolge Matteo Richetti. "Le donne vittime di stalking o molestie devono denunciare, è importante. Penso che una cosa diversa è fare interviste con accuse anonime, senza denunce, senza dare alla persona in questione la possibilità di difendersi. Le verifiche le voglio in tribunale. Quando è lesa l'onorabilità di un uomo, come di una donna, e ci sono dubbi, si verifica in tribunale", dice Calenda.