"Nella lettera di Conte molti punti di convergenza con l'azione di governo. Incontro positivo con i sindacati, nuovo patto sociale per preservare la crescita"
"Il governo con gli ultimatum non lavora, perde il suo senso di esistere". Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Se riesce a lavorare continua, se non riesce a lavorare non continua" ha messo in chiaro.
Tornare in Parlamento per una verifica se il M5S non parteciperà al voto in Senato? "Primo: lo chieda al presidente Mattarella. Secondo: ho già detto che per me non c'è un governo senza 5 Stelle. Terzo: ho già detto che non c'è un governo Draghi. Questa situazione di fibrillazione il governo l'ha affrontata abbastanza bene, continua a lavorare" ha detto il presidente del Consiglio.
"Se non si deriva nessuna soddisfazione, se si ha la sensazione che sia una sofferenza straordinaria stare al governo, che si fa fatica, bisogna essere chiari" ha scandito Draghi.
Poi, a chi gli chiedeva se nell'incontro oggi con Letta, il segretario Pd gli avesse portato buone notizie in merito all'atteggiamento M5S sul decreto Aiuti giovedì, Draghi ha risposto: "Letta portatore di buone notizie? Potrebbe essere piacevole... No, abbiamo parlato della situazione ma non mi ha dato buone o cattive notizie".
Quanto all'incontro di oggi con i sindacati, è stato "positivo": "Grazie a Landini, Sbarra, Bombardieri per la disponibilità e il contributo". "Occorre un coinvolgimento pieno con le parti sociali. Nella riunione di oggi abbiamo stabilito un metodo di lavoro. Abbiamo presentato ai sindacati le linee guida su temi chiave come i contratti collettivi e il cuneo fiscale. Abbiamo concordato di rivederci tra due settimane quando - ha spiegato - il governo presenterà un provvedimento corposo e in quell'occasione, prima di discuterlo in Cdm, avremo un altro incontro con le forze sociali".
In conferenza stampa Draghi ha spiegato che "la nostra economia rispetto a quelle di altri grandi Paesi dell'Eurozona al momento sta andando meglio delle attese, ma sarei esitante ad estrapolare questo nei prossimi trimestri per i rischi che ci sono e sono davanti ai nostri occhi. L'inflazione erode il potere di acquisto delle famiglie. Dobbiamo intervenire per sostenere l'occupazione e affrontare disuguaglianze che in periodi di alta inflazione si aggravano. Difendere pensione e salari. Di qui nasce l'idea di questo incontro stamattina con i sindacati".
"Nei mesi scorsi ho auspicato un nuovo patto sociale per gestire la fase che stiamo attraversando e quella che attraverseremo nei prossimi mesi. Lo scopo è la continuazione della crescita e la protezione del potere di acquisto di lavoratori, pensionati e famiglie. Occorre essere insieme, con il pieno coinvolgimento di governo e parti sociali" ha detto il presidente del Consiglio.
"Quando ho letto la lettera" consegnata da Giuseppe Conte "ho trovato molti punti di convergenza con l'agenda di governo e quindi i temi affrontati nella riunione di oggi con i sindacati sono esattamente in quella direzione, sono punti che era necessario sollevare" ha affermato il premier.
"C'è l'esigenza di fare qualcosa per il lavoro povero. I numeri dell'Istat e dell'Inps sono drammatici, in un contesto che è destinato a peggiorare la situazione per l'inflazione. Un intervento era assolutamente importante e necessario e, se coincide con l'agenda di Conte, sono contento e forse anche lui..." ha detto Draghi, sottolineando che "dobbiamo affrontare un salario che copra tutti i lavoratori perché non tutti sono coperti dai contratti collettivi, questi vivono in una situazione di incertezza e vulnerabilità, noi tutti dobbiamo agire nell'interesse di questi lavoratori". "A livello europeo è stata approvata la direttiva" sul salario minimo "e il governo intende muoversi in questa direzione", ha assicurato.