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Draghi da Erdogan: focus su Ucraina, crisi alimentare e gas

Punto anche su emergenza migranti, nel 2021 irregolari in partenza da coste turche più che triplicati

(Fotogramma)
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05 luglio 2022 | 07.02
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Arriva oggi ad Ankara il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per il terzo vertice intergovernativo italo-turco: l’ultimo si è svolto a Roma nel maggio 2012. Superato ormai l''incidente del sofà', l’incontro con il presidente Recep Tayyip Erdoğan si inserisce nell’alveo di un complessivo rilancio della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, peraltro già molto intensa su diversi fronti. A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, in particolare, sono continui i contatti tra i ministeri degli Esteri dei due Paesi. Oltre al premier Draghi – che ha incontrato il presidente Erdoğan a margine del G20 di Roma e dei vertici NATO di Bruxelles – saranno presenti ad Ankara anche il responsabile degli Esteri Luigi Di Maio, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, e i ministri Giancarlo Giorgetti (Mise) e Roberto Cingolani (Mite).

Durante il vertice verranno firmati accordi e protocolli d’intesa in ambiti che vanno dalla cooperazione in materia di affari esteri e difesa al sostegno alle micro, piccole e medie imprese, dallo sviluppo sostenibile al riconoscimento delle patenti di guida. Il vertice rappresenta anche un’importante occasione per coordinare gli sforzi sulle conseguenze del conflitto in Ucraina, con un occhio attento alla crisi alimentare innescata dal blocco dei cereali nei silos, e sulla crisi in Libia. Altro capitolo delle relazioni bilaterali riguarda la questione migratoria: nel 2021, i migranti irregolari giunti in Italia sulla rotta del Mediterraneo orientale in partenza dalla Turchia sono più che triplicati. I due governi sono al lavoro per rendere più regolare e strutturato il dialogo su questo tema.

Paese membro dell’Alleanza Atlantica e candidato all’Unione Europea, la Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa. Nel 2021, l’interscambio si è attestato a 19,4 miliardi di euro (+27,7% rispetto all’anno precedente), con esportazioni italiane per 9,5 miliardi (+23,6%). Le relazioni economico-commerciali non si limitano all’interscambio commerciale: gli investimenti diretti italiani in Turchia ammontano a circa 6 miliardi di dollari e, secondo i dati del ministero del Commercio turco, le aziende con capitale proveniente dall’Italia in Turchia sono oltre 1.500.

Il Paese è anche un importante partner energetico per l’Italia: il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che lo attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62.5%.

L’Italia è da molti anni impegnata nel promuovere all’interno dell’UE un approccio costruttivo verso la Turchia, considerata un partner strategico per l’Europa. Il vertice di Ankara rappresenta quindi un’occasione importante per rafforzare il dialogo bilaterale in un’ottica non solo nazionale ma anche europea, con l’obiettivo di favorire sviluppi positivi anche su temi quali i diritti umani.

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