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Crisi governo, Draghi al Senato: news di oggi - Live

20 luglio 2022 | 09.57
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10.12 - "Come ho detto in Consiglio dei Ministri, il voto di giovedì scorso ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non è possibile ignorarlo, perché equivarrebbe a ignorare il Parlamento. Non è possibile contenerlo, perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo, perché viene dopo mesi di strappi ed ultimatum". Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato, dove ha rimarcato che "l’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire da capo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità".

10.08 - Standing ovation con applausi quando Mario Draghi ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con riferimento al rischio di infiltrazioni mafiose sui fondi del Pnrr. Ad alzarsi in piedi tutti i senatori in Aula.

10.06 - "Il merito di questi risultati è stato vostro - della vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese, con pari dignità, nel rispetto reciproco". Così il premier Mario Draghi in Senato. "La vostra è stata la migliore risposta all’appello dello scorso febbraio del Presidente della Repubblica e alla richiesta di serietà, al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano dai cittadini".

10.05 - "L'unica strada è ricostruire daccapo questo patto" di fiducia che teneva insieme la maggioranza, "con coraggio, altruismo e credibilità: a chiederlo sono soprattutto gli italiani". Così il premier Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato in cui ha fatto riferimento alle "manifestazioni senza precedenti" per il proseguo del governo che ci sono state in questi giorni "e che è impossibile ignorare". Ne ha citate "due in particolare", quella di "2.000 sindaci abituati a confrontarsi quotidianamente con i problemi del territorio" e quella degli "eroi della pandemia".

10.02 - Un lungo applauso dell'Aula compatta, da destra a sinistra, ha accolto le parole di Mario Draghi che ha detto di essersi sentito orgoglioso di essere italiano. Il premier si è interrotto, guardando verso i banchi dei senatori, che continuavano ad applaudire. Sono rimasti silenti solo i senatori del M5S.

10 - Piccolo contrattempo al Senato. Parla Draghi, ma qualcosa non va nei microfoni: "Mi pare che non funzioni", dice il premier appena prende la parola, poi tutto si sistema: "Ora va meglio", dice il premier, iniziando finalmente il suo discorso.

9.58 - "Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica". Così il premier Mario Draghi in Senato.

"La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire più rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia. Lo scorso anno l’economia è cresciuta del 6,6% e il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è sceso di 4,5 punti percentuali".

9.57 - "In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile". Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.

"Lo scorso febbraio - ha ricordato il presidente del Consiglio - il Presidente della Repubblica mi affidò l’incarico di formare un governo per affrontare le tre emergenze che l’Italia aveva davanti: pandemica, economica, sociale. 'Un governo – furono queste le sue parole – di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili'. Tutti i principali partiti – con una sola eccezione – decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest’aula, feci esplicitamente riferimento allo 'spirito repubblicano' del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell’unità nazionale".

9.56 - "Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica". Così il premier Mario Draghi in Senato.

"La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire più rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia. Lo scorso anno l’economia è cresciuta del 6,6% e il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è sceso di 4,5 punti percentuali".

9.55 - Governo compatto attorno a Mario Draghi, sui banchi del Senato. Accanto al premier Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e alla sinistra il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Davanti a loro, Mariastella Gelmini, ministra per gli affari regionali, il sottosegretario Roberto Garofoli e il ministro per i rapporti con il parlamento, Federico D'Incà.

9.53 - "Giovedì scorso ho rassegnato le dimissioni nella mani del Presidente della Repubblica, questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo fin dalla sua nascita. Il presidente della Repubblica ha respinto le dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento di quanto accaduto, una scelta che ho condiviso" e che "mi permette di spiegare a voi a agli italiani la decisione di una scelta tanto sofferta quanto dovuta". Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato.

9.46 - "Queste le 9 proposte del Movimento 5 Stelle per le quali oggi saremmo disposti a votare la fiducia al Governo. Draghi ci ascolti: le inserisca nel prossimo decreto di luglio, per il bene dei cittadini e del patto elettorale che abbiamo, tutti, nei loro confronti". Lo scrive su Twitter Roberta Lombardi, assessora M5S alla Transizione ecologica in Regione Lazio.

9.45 - "Sentiamo cosa dice Draghi, poi ci riuniremo. E prenderemo una decisione". Lo ha detto il senatore del MoVimento 5 Stelle Andrea Cioffi arrivando a Palazzo Madama, a proposito della fiducia che il M5s potrebbe dare o non dare al governo Draghi.

9.44 - Il premier Mario Draghi è arrivato al Senato, in leggero ritardo, per le comunicazioni sulla fiducia. Ai cronisti che lo attendevano a Palazzo Madama, ha rivolto un sorriso accompagnato da un "buongiorno". Al suo fianco, la portavoce Paola Ansuini.

9.41 - "Fiducia? Ascoltiamo Draghi, poi vedremo", risponde all'Adnkronos il senatore contiano Gianluca Castaldi, intercettato a Palazzo Madama.


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