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ORE 12.35 - Lega in fibrillazione dopo le parole di Draghi al Senato. "Vediamo ora che succede", ha detto ai suoi Matteo Salvini, prima di andare a Villa Grande, per il nuovo vertice con gli alleati del centrodestra di governo, a partire da Silvio Berlusconi. Salvini, raccontano alcuni dei presenti all'AdnKronos avrebbe mostrato disappunto per le parole di Draghi, da molti lette come un attacco al partito.
ORE 12.30 - Dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi, in discussione generale al Senato parlerà, per il M5S, solo Ettore Licheri. In un primo momento erano previsti anche gli interventi dell'ex capo politico Vito Crimi e di Susy Matrisciano, poi si è deciso di far intervenire solo Licheri.
12.29 - ''Tira una brutta aria'', dice a mezza bocca un big del centrodestra di governo dopo aver sentito l'intervento di Mario Draghi al Senato. Non a caso, Silvio Berlusconi ha convocato per le 13 a 'Villa Grande' un nuovo vertice con Matteo Salvini Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi dopo quello notturno finito intorno alla una.
Sul tavolo: le comunicazioni fiduciarie di 'Super Mario', che saranno passate ai raggi x. Non pochi i passaggi, raccontano, che avrebbero scontentato Fi e Lega. Draghi non ha risparmiato nessuno, si lascia scappare un parlamentare azzurro di lungo corso, che vede la trattativa un po' in salita a questo punto.
12.28 - Proseguono al Senato gli incontri di Giuseppe Conte. Il leader del M5S si trova negli uffici pentastellati, dove ha seguito l'intervento in Aula del premier Mario Draghi, e sta incontrando diversi parlamentari, insieme ai capigruppo 5 Stelle di Montecitorio e Palazzo Madama, Davide Crippa e Mariolina Castellone. Agli incontri partecipano anche i membri della delegazione governativa del Movimento e i vicepresidenti grillini. "E' in corso un confronto sulle comunicazioni di Draghi", si limitano a spiegare fonti M5S.
12.19 - Il discorso di Draghi? "Ci sono delle aperture però le valuteremo nelle prossime ore". Così Mario Turco, in una pausa delle riunioni dei 5 Stelle, in corso a Palazzo Madama, alle quali stanno partecipando anche Giuseppe Conte e il capogruppo alla Camera Davide Crippa. Rischio di nuovi addii di senatori in caso di no alla fiducia? "Accetteremo le decisioni di ogni parlamentare", afferma uno dei vicepresidenti M5S, ai microfoni de ilfattoquotidiano.it, aggiungendo: "Perderemmo la faccia in caso di sì alla fiducia (come ha sostenuto Renzi, ndr)? Noi abbiamo sempre seguito con coerenza la nostra azione politica e continueremo a farlo e non rinunceremo a farlo e mai rinunceremo alla nostra identità e alla nostra coerenza", conclude Turco.
12.08 - I leader del centrodestra di governo si vedranno all'ora di pranzo, alle 13, a 'Villa Grande' da Silvio Berlusconi per fare il punto dopo le comunicazioni fiduciarie di Mario Draghi al Senato.
11.55 - Una riunione che avrebbe visto nuovamente il leader, Matteo Salvini "in fase di ascolto". Come le ultime con i suoi parlamentari e ministri degli scorsi giorni. A palazzo Madama sono stati i senatori e i ministri della Lega a aggiornare il leader, in vista del possibile voto di fiducia dopo le parole del premier Draghi in Aula. Poi la decisione di tornare a Villa Grande, per un nuovo vertice con Silvio Berlusconi.
11.52 - "Rinnovare il patto di fiducia al governo Draghi per dare risposte alle nostre comunità, a chi ogni giorno sente il peso delle ingiustizie sociali, cerca un lavoro, si affida alla sanità pubblica, confida in una giustizia più rapida. Un passo importante per il bene del paese". Lo ha scritto su Twitter Graziano Delrio, deputato del Partito Democratico.
11.50 - "Un grandissimo discorso, tosto e perentorio, senza alcuna concessione ai populismi. Un discorso di verità sullo stato del Paese, sulle sue debolezze e sulle sue potenzialità. Draghi ha messo la politica davanti alle sue responsabilità. Noi siamo con lui, senza se e senza ma". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.
11.44 - Finita l’assemblea con parlamentari, ministri e sottosegretari della Lega. "Totale sintonia dei presenti e compattezza col segretario Matteo Salvini". Lo rende noto la Lega.
11.43 - "Io mi aspetto che lei resti, anzi dirò di più: io penso che lei abbia il dovere di restare perché il Parlamento non l'ha mai sfiduciata. Io faccio parte di un megagruppo parlamentare che ha condiviso e condivide le sue parole, il programma, anche nella sua durezza, che io invece interpreto semplicemente come chiarezza. Se noi lo approviamo, poi, cari colleghi ci dobbiamo fare carico di questo programma, non è possibile che, poi, tra una settimana, ricomincia il tira e molla. Spero che questa consapevolezza ci sia, perché la posta in gioco per il Paese è davvero alta". Lo ha detto la senatrice di più Europa, Emma Bonino, intervenendo a palazzo Madama sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
11.39 - “Draghi ha fatto un discorso per dire se mi date la fiducia arriviamo alla fine, Iv Pd e Di Maio ci stanno, Forza Italia e Lega si stanno riunendo e vedremo, i Cinquestelle lasciano il tempo che trovano. Da qui a stasera si fa chiarezza, il teatrino è finito, se qualcuno vuole andare a elezioni lo dice in Parlamento e non su Twitter o al Papeete". Così Matteo Renzi intervenendo allo speciale di Enrico Mentana su la 7.
"La situazione è seria, per me ci vuole Draghi. Giovedì scorso ho detto che bisognava aumentare la pressione per far restare il presidente del Consiglio, la nostra petizione ha raccolto più di centomila firme, l’onda civica è partita ci sono stati gli appelli dei sindaci e della società civile, sono stati questi appelli che lo hanno portato in Parlamento, Draghi ha rilanciato i suoi punti e adesso si va al varo. Se il patto si fa regge e si va al 2023".
11.36 - "Siamo qua per un'assunzione di responsabilità che è individuale e collettiva. Non c'è nessun segnale che aspettiamo ma noi dobbiamo rispondere alla domanda cruciale dell'intervento del presidente del Consiglio: siamo disponibili a dire, mancano alcuni mesi alla fine della legislatura e noi vogliamo che in questi mesi il Governo possa governare per rispondere ai problemi degli italiani?" Lo ha affermato Pier Ferdinando Casini, nel suo intervento al Senato, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi.