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Di Maio, vertice M5S: si allontana ipotesi espulsione

Il ministro degli Esteri in una nota: "Mi attaccano con odio e mettono governo in difficoltà"

(Foto Fotogramma)
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19 giugno 2022 | 13.56
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Dura risposta al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per rimarcare come le sue esternazioni sul presunto anti-atlantismo dei vertici del M5S e, in particolare, del leader Giuseppe Conte siano state "strumentali". Ma, almeno per adesso, nessun provvedimento di espulsione nei confronti del titolare della Farnesina, seppur caldeggiata da diversi esponenti 'contiani'. Questo, apprende l'Adnkronos, l'orientamento del Consiglio nazionale che riunisce i vertici del Movimento 5 Stelle a partire dal leader Giuseppe Conte per fare il punto della situazione dopo le ultime fibrillazioni interne.

Il redde rationem tra l'ex premier e Di Maio è dunque rinviato, nonostante la tensione abbia raggiunto il livello di guardia dopo le notizie di stampa con i contenuti della bozza di risoluzione elaborata da alcuni senatori Cinque Stelle in vista delle comunicazioni in Aula del premier Mario Draghi. Nel documento si impegnava il governo a non procedere con ulteriori invii di armi all'Ucraina ma i vertici pentastellati si sono affrettati a 'disconoscere' la bozza: la smentita, tuttavia, non è bastata a placare l'ira di Di Maio e dei suoi, i quali hanno accusato Conte di "disallineare" il Movimento dalla Nato e dai partner europei.

Uno scontro durissimo che, secondo molti, è il preludio a una scissione. "Ribadiremo la linea espressa nel Consiglio nazionale precedente sul tema del conflitto in Ucraina, ovvero l'aderenza dell'Italia alla Nato e alla Ue. Sottolineeremo il nostro stupore per come Di Maio abbia utilizzato il tema della sicurezza nazionale e della collocazione internazionale dell'Italia per un suo gioco politico", spiega all'Adnkronos una fonte di primo piano del Movimento che siede nel Consiglio nazionale.

Conte, assicura la stessa fonte, "non porterà all'ordine del giorno l'espulsione di Di Maio. Non è il tema di stasera. Il tema è ribadire la posizione del Movimento per dire che nessuno vuole portare l'Italia fuori dalla Nato e dalla sua collocazione europea. Questo è un insulto e fa specie anche solo dover smentire tutto questo. Ma soprattutto fa specie che a lanciare queste accuse sia stato il ministro degli Esteri del M5S".

Di Maio

"La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il Governo porterà avanti ai tavoli europei. Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati". Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in una nota si esprime così nella fase di tensioni che attraversano il M5S in relazione all’invio di armi all’Ucraina.

Il titolare della Farnesina sottolinea che "tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l’Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l’esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l’export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l’aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese". "Nel frattempo - si legge - dobbiamo rimanere uniti per vincere in Ue la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, per contrastare le speculazioni e tutelare famiglie e imprese italiane".

"Davanti a uno scenario del genere, i dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue. Un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all’interno del Governo. Un fatto molto grave.  

"Vengo accusato dai dirigenti della mia forza politica di essere atlantista ed europeista. Lasciatemi dire che, da Ministro degli Esteri, davanti a questa terribile guerra rivendico con orgoglio di essere fortemente atlantista ed europeista. Ricordo innanzitutto a me stesso che abbiamo precise responsabilità: in ballo c’è il futuro dell’Italia e dell’Europa", conclude.

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