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Decreto rave, opposizione all'attacco: "Governo lo ritiri"

Letta: "Governo ritiri primo comma art. 434 bis". Fratoianni: "E' anteprima leggi speciali, va ritirata". Conte: "'Norma da stato di polizia"

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01 novembre 2022 | 14.27
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Opposizione contro la stretta del governo sui rave, messa a punto dopo il caso del raduno di Modena, che introduce una nuova fattispecie di reato, inserendo nel codice penale l’articolo 434-bis. "Il Governo ritiri il primo comma dell'#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c'entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione". Così twitta il segretario del Pd Enrico Letta, chiudendo il suo post con l'hasthag #NoArt434bis.

"Avevano detto di essere 'pronti'. E lo sono: condono ai No vax, rinvio della riforma della giustizia e ora una legge sui rave party che ci riporta alle norme liberticide del codice Rocco. Nulla su caroenergia, inflazione, aumento dei prezzi. Insomma: reazionari da subito", è il post su Twitter di Piero Fassino, deputato del Partito democratico.

"Nel decreto-legge adottato ieri dal Governo compare una nuova fattispecie di reato. Premetto che io stesso, nel mio post di ieri avevo aperto ad 'azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità' per contrastare raduni che creano, oggettivamente, problemi di ordine pubblico e sicurezza, anche a garanzia dell’incolumità degli stessi partecipanti. Ma il modo con cui si è intervenuti è raccapricciante. Viene punito, sino a 6 anni, chi promuove, ma anche chi partecipa a un raduno che comporti invasione di edifici o terreni e coinvolga un numero superiore a 50 persone e dal quale può derivare un pericolo per l’incolumità pubblica o la salute pubblica", scrive su facebook Giuseppe Conte. "L’intera struttura del reato -sottolinea il leader M5S- appare basata su un pericolo ('può derivare un pericolo') del tutto remoto con il risultato che la medesima offensività della condotta, già in ipotesi, risulta fortemente attenuata. Peraltro non ha precedenti nel nostro ordinamento un reato plurisoggettivo necessario che colpisca più di 50 persone riunite. Senza dire dell’arbitrarietà di questo numero (50 persone riunite non commettono reato, 51 persone sì). La punizione è del tutto abnorme. Il Governo dimostra la sua totale intolleranza per i nostri giovani che si riuniscono in campagna o in un edificio sino al punto di punirli con una pena superiore a quella prevista per i reati pur gravi di pubblici funzionari che alterano le gare pubbliche (art. 353 e 353 bis c.p.) o per il reato di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) che viene commesso, ad esempio, da chi fornisce cemento armato depotenziato, all’origine del crollo di ponti e scuole". "In conclusione, questa norma non ha nulla a che vedere con il diritto penale. Questa norma è un docile strumento che, per la sua genericità, consentirà un esercizio discrezionale alle autorità preposte alla sicurezza e all’ordine pubblico. Si applicherà anche ai raduni negli edifici, quindi nelle scuole, nelle fabbriche, nelle università. Ci aspettavamo come primo atto del Governo un intervento per il caro-bollette e per il caro-prezzi. Nulla di tutto questo. Abbiamo invece una esibizione muscolare di un governo impregnato di una ideologia iniquamente e soverchiamente repressiva. Questa è una norma da 'stato di polizia'. La Meloni ha dichiarato di non avere simpatie per il regime fascista. Ma la sua cultura non è distante. Ci batteremo per contrastare questa deriva con tutte le nostre forze".

"La lettura del testo rivela una norma molto diversa dal provvedimento specifico sui Rave che è stato evocato nella conferenza stampa di ieri dalla presidente Meloni e dai suoi ministri. Si tratta di una norma talmente generica e a maglie così larghe che potrà trovare applicazione nei casi più disparati e con grande discrezionalità. Una legge dal sapore putiniano", commenta il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi.

"Ieri era un timore, dopo aver letto il testo della nuova norma che hanno introdotto, è una certezza: hanno usato il pretesto del contrasto ai rave per inserire norme con pene pesantissime che potranno essere utilizzate in ben altri contesti. E penso ad esempio ai cortei sindacali dei lavoratori sempre più esasperati, alle mobilitazioni studentesche o alle proteste dei comitati e dei movimenti come quelle che in questi mesi si sono sviluppate a Piombino. Una decisione rischiosa e pericolosa, che può semplicemente avvelenare ulteriormente il clima sociale e politico del Paese", afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra che poi aggiunge: “Come al solito, alla fine arriva pure Salvini e non capendoci nulla inanella una marea di sciocchezze pur di avere uno spazio sui media”. “Non capisce che la protesta dell’opposizione - prosegue il leader di SI - non c’entra nulla con il contrasto ai rave, ma con quello che hanno introdotto ieri: l’anteprima di leggi speciali che non promettono nulla di buona per la tenuta democratica e la coesione sociale del Paese. Capisco che per Salvini sono concetti difficili da assumere tuttavia è questa la realtà. E deve essere chiaro - conclude Fratoianni - che quella norma deve essere ritirata”.

"Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c'entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di Università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l'occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate". Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che prosegue: "E' una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi ad un'occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all'università".

"Il nostro codice penale - spiega il deputato - punisce ad una reclusione a meno di sei anni reati gravissimi come la corruzione e l'articolo 434, che precede il nuovo 434 bis introdotto dal governo, prevede per il disastro e crollo di costruzioni una pena massima di 5 anni: quindi, chi causa il crollo di un punte è punito fino a 5 anni, chi organizza un rave fino a 6 anni! Una vera e proprio sproporzione. Ad esempio, applicando la norma Meloni-Piantedosi, a chi si raduna in più di 50 senza autorizzazione in un parco pubblico per festeggiare il 25 aprile, vengono applicate le misure di prevenzione antimafia (comma 2), oltre al processo con rischio di condanna a sei anni". "Quella approvata dal Governo Meloni è una norma che ricorda la Russia di Putin, a partire dalla famigerata Legge federale sui raduni del 2004 e i 13 successivi emendamenti che rendono ormai quasi impossibile esercitare il diritto di protesta pacifica in Russia", conclude Bonelli.

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