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Decreto carceri, opposizioni abbandonano lavori commissione Senato

La scelta di Pd, M5S, Avs e Italia Viva dopo il no a tutti gli emendamenti: "Ottusa e cinica chiusura da parte di governo e maggioranza"

Palazzo Madama (Fotogramma)
Palazzo Madama (Fotogramma)
23 luglio 2024 | 20.24
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Le opposizioni al completo hanno abbandonato i lavori della Commissione Giustizia del Senato, dove è in corso l'esame del decreto carceri. Da Pd, M5S, Avs e Italia Viva la scelta dopo che sono stati dati pareri negativi su tutti i 225 emendamenti presentati. Critiche anche per i tempi, dopo l'arrivo in Commissione di altri 14 emendamenti del governo, che lamentano dalla minoranza non c'è tempo per valutarli. Risultano invece accantonati i 9 emendamenti di Forza Italia.

"Non c'è stata alcuna considerazione del lavoro da noi effettuato, nemmeno loro erano convinti del decreto, tant'è che l'avevano riscritto con gli emendamenti del governo, vista l'assenza di totale collaborazione è inutile la nostra presenza qui", ha spiegato Ada Lopreiato, senatrice del M5S, lasciando la Commissione. "Tutto questo è chiaramente a discapito di quelli che sono gli effettivi problemi nelle carceri, che non considerano assolutamente, parliamo dei suicidi, parliamo dei minori in carcere, quindi in barba a quelle che sono le vere problematiche all'interno delle carceri", ha concluso.

La dichiarazione dei capigruppo

"Come forze di opposizione abbiamo deciso di abbandonare i lavori della Commissione Giustizia di fronte ad un incredibile atteggiamento di relatori e governo che hanno rifiutato di prendere in considerazione tutti gli emendamenti presentati a un decreto vuoto, che non affronta in alcun modo la drammatica emergenza delle carceri, il dramma dei suicidi quotidiani, l’intollerabile sovraffollamento, anche degli istituti minorili, la situazione dei bambini in carcere", dichiarano i capigruppo nella Commissione Giustizia del Senato di Pd, Avs, M5S e Iv, Alfredo Bazoli, Ilaria Cucchi, Ada Lopreiato e Ivan Scalfarotto.

"Avevamo auspicato e offerto un confronto vero. Avevamo presentato proposte emendative che nascevano dalla realtà delle carceri, dalle audizioni con i garanti, dai magistrati di sorveglianza, dalla stessa polizia penitenziaria, dagli esperti che vivono ogni giorno la realtà di un sistema spesso disumano, lontano dall’articolo 27 della Costituzione. Non ce la sentiamo di continuare a partecipare a questo simulacro di discussione e di condividere la responsabilità morale dell'inazione rispetto alla situazione drammatica delle nostre carceri dovuta a una ottusa e cinica chiusura da parte di governo e maggioranza. Questo ci conduce alla grave decisione di abbandonare i lavori della Commissione", concludono dai gruppi di opposizione.

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