La linea in Consiglio nazionale, la riunione - convocata in formula 'ristretta', dunque con i 14 membri permanenti - è durata 5 ore. Assemblea congiunta alle 19.30. Affondo di D'Incà
E' iniziato alle 10.30 il Consiglio nazionale M5S con il leader Giuseppe Conte. La riunione è stata convocata in formula 'ristretta', dunque con i 14 membri permanenti. Il Consiglio è terminato dopo ben 5 ore. "Risposte chiare sui temi che abbiamo posto". Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, la linea che sembra prevalere dal lungo consiglio nazionale. Passi avanti, dunque, del fronte ‘governista’, per evitare una spaccatura e chiedere al premier Mario Draghi risposte alla famosa lettera consegnata la settimana scorsa dal leader del Movimento, per poter confermare la fiducia dei 5 Stelle in caso di verifica di maggioranza. La partita, in via di campo Marzio, è ancora aperta. Ma la linea che sembra prevalere al momento è questa.
Conte è intanto arrivato nella sede del Movimento in via di Campo Marzio, dribblando le domande dei cronisti. A quanto si apprende, l'ex premier potrebbe trasmettere un breve video sui suoi canali social prima di intervenire in assemblea congiunta, al momento fissata alle 19.30.
L'AFFONDO DI D'INCA' - Intanto, mentre il leader del Movimento stava decidendo con i vertici pentastellati cosa fare della fiducia al governo Draghi, in caso si arrivasse a una verifica di maggioranza, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, tra le voci più critiche nel Movimento sulla scelta di non votare la fiducia al dl aiuti, ha preparato una scheda che dirama agli organi di informazione e che illustra nel dettaglio i provvedimenti, attualmente all'esame delle Camere, che rischiano di non portare a termine il proprio iter a causa della crisi. "Le eventuali dimissioni del Governo - si legge - potrebbero condurre ad uno scenario estremamente critico relativamente all’iter dei principali provvedimenti, già presentati alle Camere, con particolare riguardo a quelli relativi alle riforme abilitanti per raggiungere gli obiettivi del PNRR entro dicembre 2022 e a quelli di conversione dei decreti-legge attualmente pendenti in Parlamento".
"Una crisi di governo ed un eventuale scioglimento delle Camere - aggiunge il testo - inciderebbero anche sull’adozione dei decreti legislativi attuativi di riforme già approvate dal parlamento come le riforme della giustizia e del codice degli appalti che rappresentano specifici impegni PNRR".
"Tale situazione impedirebbe, inoltre, l’adozione di provvedimenti molto attesi dai cittadini come le misure relative al salario minimo e al contrasto della povertà. Si creerebbe, peraltro, anche una situazione di incertezza sull’adozione di misure volte a mitigare gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia e dei carburanti", avverte la nota.
La scheda parte dalla riforme inserite nel Pnrr. "Attualmente sono all’esame del Parlamento quattro riforme immediatamente riconducibili agli impegni PNRR. Appare utile anche ricordare che nelle prossime settimane dovrebbero essere presentate, sulla base degli impegni assunti dal nostro Paese, ulteriori nuove riforme, tra cui si segnalano in particolare quelle in materia di alloggi universitari e la riforma degli istituti professionali".
Queste le riforme attualmente all'analisi del Parlamento:
A.S. 2633 Governo - Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288. Approvato dalla Camera. Assegnato in 12a Commissione al Senato. Esame in Commissione concluso. Entro dicembre 2022 devono essere adottati i decreti attuativi.
A.S. 2636 - Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari. Assegnato in 2a e 6a Commissione riunite al Senato. Da approvare entro dicembre 2022.
A.S. 2651 - Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30. Assegnato in 10a Commissione al Senato. Da approvare entro il terzo trimestre del 2023.
A.C. 3634 – DDL concorrenza. Approvato dal Senato. Assegnato in X Commissione alla Camera. Entro dicembre 2022 andranno adottati i decreti attuativi. Gli accordi di maggioranza prevedevano l’approvazione definitiva del testo entro il mese di luglio.
C'è poi la riforma fiscale: "A queste riforme PNRR si aggiunge la Delega al Governo per la riforma fiscale (A.S. 2651). Approvato dalla Camera e attualmente all’esame della 6a Commissione al Senato. Tale riforma, pur non immediatamente collegata al PNRR consentirebbe l’introduzione di un fisco più equo a vantaggio dei cittadini onesti e contribuirà ad aumentare, attraverso regole più semplici ed efficaci, la fedeltà fiscale dei contribuenti, come richiesto anche dal PNRR".
Seguono le riforme Pnrr già approvate ma da completare con l’adozione di decreti attuativi. "Sono necessari ancora diversi mesi per l’adozione dei decreti attuativi. In particolare: Riforma del codice degli appalti entro dicembre 2022 andranno adottati i decreti attuativi; Riforma del processo civile entro dicembre 2022 andranno adottati i decreti attuativi; Riforma del processo penale entro dicembre 2022 andranno adottati i decreti attuativi; Riforma dell’ordinamento giudiziario entro giugno 2023 andranno adottati i decreti attuativi; Delega spettacolo entro aprile 2023 andranno adottati i decreti attuativi.
Ultimo capitolo, quello dei decreti. "Attualmente in conversione nei diversi rami del Parlamento sono presenti tre decreti-legge. In caso di Governo dimissionario, qualora dovessero emergere posizioni contrapposte all’interno della maggioranza, ovvero ostruzionismo delle opposizioni, il Governo non potrebbe ricorrere eventualmente alla questione di fiducia per garantire il rispetto dei termini costituzionali per la conversione".
I decreti-legge attualmente pendenti sono:
Decreto-legge Infrastrutture e mobilità (DL n. 68/2022 – scad. 15 agosto 2022) in cui è stato presentato l’emendamento governativo di rifusione del decreto-legge materia di concessioni e infrastrutture autostradali e per l'accelerazione dei giudizi amministrativi (DL n. 85/2022 – scad. 6 settembre 2022 ). Il DL Infrastrutture e mobilità contiene anch’esso, tra l’altro, norme volte ad agevolare il conseguimento degli obiettivi PNRR, in particolare le disposizioni in materia di compiti della Commissione VIA-VAS in ambito progetti PNRR, quelle sul Giubileo di Roma del 2025, nonché le misure volte a semplificare l’attività del Consiglio superiore dei lavori pubblici per opere pubbliche legate a progetti PNRR. Il decreto-legge n. 85 che, invece, sarà rifusò nel DL infrastrutture e mobilità contiene una importante misura di semplificazione in materia di accelerazione dei giudizi amministrativi nell’ambito di progetti PNRR.
Decreto-legge Semplificazioni fiscali (DL n. 73/2022 – scad. 20 agosto).
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