Il leader della Lega parla della sua quarantena a casa a Roma, dopo la positività rilevata la scorsa settimana
"Sabato faccio il tampone, in caso di negatività si rimette faccia fuori". Così Matteo Salvini, ospite di Radio Libertà. Il leader della Lega si collega da casa, dalla sua abitazione romana, dove è 'bloccato', dopo essere risultato positivo al covid nel corso dello screening ai grandi elettori in ingresso alla Camera per il giuramento del presidente Sergio Mattarella, giovedì scorso.
Ieri aveva affermato di stare bene: "Aspetto i dieci giorni previsti dalla norma, mai tosse, febbre, asintomatico totale, quindi cerco di di organizzarmi la giornata lavorativa come al solito", ha detto ospite di 'Un giorno da pecora', su Rai radio 1. "La quarantena mi prevede di guardare qualche sprazzo olimpico". Poi ha ammesso: "Gli amici mandano generi di conforto, c'è il rischio di ingrassare 5 kg in 10 giorni. Devo riuscire a non farlo".
Salvini ha anche reso noto che era in procinto di fare il booster: "A febbraio avrei dovuto fare la terza dose", dose "che evidentemente non farò", ha detto alla radio.
Giovedì 3 febbraio, all'ora di pranzo, il leghista aveva postato una sua foto, confermando di essere risultato positivo al covid, dopo che la notizia si era diffusa in Parlamento. Uno scatto - con macchina da scrivere sullo sfondo - garantendo di essere al lavoro, nonostante il virus: "Amici - scriveva il leghista - sono in buona compagnia: ai 10 milioni di Italiani positivi e poi guariti, da oggi mi aggiungo io! Giornata di lavoro come tante altre, tampone di controllo come tanti altri, nessun sintomo di nessun genere, ma risultato positivo".
Lo scorso otto settembre, da Cosenza, per presentare la lista locale della Lega, Salvini stesso aveva fatto sapere di aver appena fatto la seconda dose di vaccino. Il 23 luglio, invece, una foto sui social, era stata postata con un qr code e il logo della regione Lombardia, immagine che dimostrava come avesse ricevuto la prima dose. Su Instagram apparve l'immagine del leader leghista che prendeva un caffè, con alle spalle la 'fabbrica del Vapore', uno degli hub vaccinali di Milano. Poi il virus, contratto poco prima di poter fare la dose booster, rilevato nel giorno del giuramento di Mattarella.