Sul decreto riaperture, la lettera al presidente del Consiglio con la richiesta di un incontro
Coprifuoco alle 23, ristoranti aperti anche al chiuso, lezioni individuali in palestra, via libera alle piscine. Sono alcuni dei punti che le Regioni chiedono di discutere con il premier Mario Draghi prima che venga pubblicato il decreto riaperture. Le Regioni hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio.
"Ferma restando l'amarezza per la decisione del Governo di modificare unilateralmente la linea concordata in sede di incontro politico con le Regioni, le Province autonome, le Province e i Comuni in merito alla percentuale minima per la didattica in presenza'', la Conferenza offre ''nuovamente la propria disponibilità all'Esecutivo nazionale per limare le incongruenze e le criticità contenute nella bozza di decreto-legge'', trapela, secondo fonti informate, dalla lettera inviata nel pomeriggio da Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenxa delle Regioni.
Nello specifico, le Regioni e le Province autonome chiedono di ''estendere, nel rispetto dei protocolli di prevenzione, i servizi di ristorazione anche al chiuso, eliminando ogni differenza di trattamento derivante dagli orari di somministrazione'', di prorogare ''l'orario di inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23'', di aprire, ''fin dal 26 aprile, le palestre al chiuso per le lezioni individuali'', di ''inserire un'apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso'', di ''consentire la ripartenza del settore wedding'', di ''anticipare l'apertura dei parchi tematici e dei mercati'' e di ''uniformare le date di riapertura degli spettacoli all'aperto e degli eventi sportivi all'aperto''.
Prima della lettera, le Regioni hanno acceso i riflettori su scuola e coprifuoco. Quanto avvenuto sulla scuola ''è un precedente molto grave'' e ''si è incrinata la reale collaborazione tra Stato e Regioni", ha detto a Radio Kiss Kiss Fedriga. ''Sulla scuola c'è un problema politico istituzionale importante, e cioè aver cambiato in Cdm un accordo politico tra istituzioni, siglato con la Conferenza delle Regioni, con i Comuni tramite l'Anci e con le Province tramite l'Upi'', ha aggiunto. Accordo che prevedeva ''una scuola che aveva un range di presenza da 60 al 100% e questo non per una scelta politica dei territorio, ma per dei limiti fisici perché servirebbero dai 15mila ai 20mila autobus in più per fare il 100% della scuola''.
''Io credo che dentro a un governo se c'è qualcosa che non va, se uno vuole collaborare, deve sottolinearlo e dirlo, altrimenti non è una collaborazione. Non c'era solo la questione del coprifuoco, la Lega non diceva o prendete tutto il pacchetto oppure ci asteniamo ma ha detto apriamo su qualcosa, vediamo cosa si può fare e mi sembra che invece ci sia stata una chiusura almeno su questo decreto'', ha detto ancora Fedriga.
Quanto al "green pass non sono ancora in grado di fare una valutazione con cognizione di causa, penso sia necessario fare un approfondimento perché ho letto solo la bozza e non il testo definitivo, per poter capire come si utilizzerà. se sono strumenti che possono aiutare a incentivare il turismo, anche quello estero, non possiamo che valutarli positivamente, però bisogna applicarlo nel concreto e nel quotidiano", ha affermato poi Fedriga.
"Spero vi sia una revisione del decreto". E' questo l'auspicio del presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha tenuto a sottolineare che "non sarebbe una marcia indietro, non dico oggi, ma nei prossimi giorni credo che sarebbe ragionevole un 'tagliando' del decreto". Tra i punti fondamentali vi è quello del "coprifuoco alle 22 e il 70% di studenti in presenza". "Ci eravamo accordati come Regioni ad una presenza in classe alle superiori al 60% e ci siamo ritrovati con il 70%: non ci siamo -ha avvertito Zaia- certo, le scuole vanno aperte ma noi chiediamo che si torni al 60% di presenze altrimenti sballa tutto perché non ci sono gli autobus sufficienti". Il governatore del Veneto si è detto però ottimista: "Immagino ci siano margini di aggiustamenti e di dialogo".
"La conferma del coprifuoco alle 22, l'apertura di cinema e teatri e allo stesso tempo il divieto di mangiare all'interno di un ristorante, come invece prima era consentito fare in zona gialla, sono decisioni che oltre a essere incoerenti colpiscono sempre gli stessi. Così come ancora una volta vengono penalizzati gli organizzatori di eventi, matrimoni e cerimonie che saranno impossibilitati a lavorare la sera nel pieno della stagione più gettonata", ha affermato in un post sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ..
Con il governo "avevamo fatto un accordo, il presidente Fedriga aveva fatto un accordo, sulla presenza scolastica, almeno in questa fase, al massimo al 50%. Dopo di che in consiglio dei ministri è andata diversamente e normalmente in questo modo si spiazzano tutti e si apre la strada alla disgregazione politica. La politica è fatta dalla capacità di fare insieme delle cose altrimenti la farebbero tutti", ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante una intervista su Sky tg24. "Ci vuole abilità nel tenere un equilibrio", ha aggiunto. "Io penso che la conferenza delle regioni avesse trovato questo equilibrio. Nonostante il centrosinistra sia in minoranza nella conferenza delle Regioni -ha proseguito Emiliano che è vicepresidente della conferenza delle Regioni - avevamo trovato un buon accordo. Quell'accordo tra le regioni era più facile da gestire anche nel consiglio dei ministri dal nostro punto di vista".