Dal Quirinale sembra emergere l’indicazione di non trarre conclusioni affrettate. Strada stretta e in salita per il Capo dello Stato Mattarella, ma dal leader di Italia Viva non arriva una chiusura definitiva a un'ipotesi di reincarico
Prima occorre stabilire i confini della maggioranza per capire se ancora ci sia posto per Italia viva; poi occorre un confronto su programmi e idee. Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Italia viva non indica il nome di Giuseppe Conte, perché questa non è ancora la fase in cui si sceglie chi dovrà e potrà guidare il governo.
Le parole e la verve con le quali Matteo Renzi si rivolge ai giornalisti al termine dell’incontro con il Capo dello Stato (oltre mezz’ora, il più lungo della giornata) sembrano chiudere ogni possibilità di ricucitura tra il premier dimissionario e i partiti che continuano a sostenerlo da un lato e il leader di Iv dall’altro. Un’interpretazione che sembra avallare anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo l’udienza con Mattarella: volto scuro, poche parole, nessun confronto con i cronisti.
Ma al Quirinale si predica calma e gesso e sembra prevalere un orientamento più cauto rispetto a chi vorrebbe interpretare le parole dell’ex premier come una netta chiusura rispetto ad un Conte ter. Certo, la strada resta stretta e in salita, ma Renzi dice che non è il momento di indicare Conte, non chiude definitivamente a un’ipotesi di reincarico.
Del resto è lui stesso che sembra lasciare uno spiraglio aperto, quando rivela di aver sentito nel pomeriggio il premier dimissionario e ripete a più riprese che la discussione in corso non riguarda caratteri e risentimenti. Prematuro pertanto già da stasera discettare su quelle che potrebbero essere le decisioni di Mattarella.
Ancora dovranno trascorrere 24 ore prima che si concludano le consultazioni con le udienze con centrodestra e M5S e in questo lasso di tempo il lavoro delle diplomazie potrebbe fornire ulteriori elementi per le scelte del Capo dello Stato, che domani sera avrà sul suo tavolo tutti gli elementi per poter decidere.
Una pausa di riflessione e poi una verifica per capire se ci sono gli spazi per ricostituire la maggioranza tra M5S, Pd, Leu e Iv, magari attraverso un altro giro di consultazioni o un mandato esplorativo? Un incarico a Conte, anche se non immediato, perché verifichi se effettivamente c’è la possibilità di un suo esecutivo ter? Certo è che negli incontri di oggi al Colle non si è parlato di incarico esplorativo in generale e affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, in particolare.
Difficile quindi scommettere su quale ipotesi possa prevalere e altrettanto difficile ipotizzare che già da domani sera dal Colle possano arrivare le prime decisioni.
La situazione rimane complessa e per Mattarella la matassa resta difficile da sbrogliare. Ma anche e proprio per questo dal Colle sembra emergere l’indicazione di non trarre conclusioni affrettate.