Donzelli esulta e interpreta i numeri: “4 a 3 per il centrodestra”. Crippa: "Lega bene da Nord a Sud
Il centrodestra prende atto della vittoria del centrosinistra nelle grandi città, da Firenze a Bari. La conquista di 5 capoluoghi di Regione era stata messa in conto, anche se preoccupa il risultato di Perugia: considerato un vero e proprio campanello d'allarme, in vista del voto autunnale nell'Umbria guidata ora dalla leghista Donatella Tesei. Fdi, Fi e Lega si consolano con i ''successi'' di Lecce e Rovigo strappati alla sinistra.
Allo stato, nessun leader della coalizione commenta i ballottaggi. Al posto di Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini si fanno sentire i loro colonnelli. Forza Italia è la prima a parlare, per bocca del responsabile nazionale del settore elettorale, Alessandro Battilocchio, che rivendica ''l'assoluta centralità'' del partito azzurro, confermando il trend emerso alle europee. In particolare, il deputato forzista e tajaniano della prima ora, sottolinea che hanno avuto ''particolare successo i sindaci di area moderata'' e cita come esempio Carlo Masci che "ha vinto al primo turno a Pescara e oggi Walter Tesauro, a Caltanissetta, che consente a Fi di confermarsi primo partito".
Tajani tace ma con i suoi, riferiscono fonti azzurre, avrebbe messo in risalto i buoni risultati delle liste di Fi, soprattutto al Sud, sottolineando che i candidati moderati hanno dimostrato ancora una volta di avere una marcia in più e di essere una scelta vincente.
Per Fratelli d'Italia interviene Giovanni Donzelli che usa una metafora calcistica: ''Il centrodestra vince 4 a 3 sul centrosinistra". Il responsabile organizzazione di via della Scrofa spiega in una nota questo risultato. ''Nello specifico il centrodestra strappa quattro capoluoghi di provincia'' al suo avversario: Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanissetta. "Soltanto tre passano invece dal centrodestra al centrosinistra: Perugia, Potenza e Vibo Valentia. Il centrodestra -rimarca il fedelissimo della Meloni- ha visto inoltre confermare le proprie amministrazioni uscenti nelle città di Vercelli e Urbino". Il bilancio finale, conclude Donzelli, ''ha comunque un saldo positivo''.
Il numero due di via Bellerio, Andrea Crippa, assicura: ''la Lega amministra bene da sempre. Lo confermano gli ottimi risultati del Veneto, le conquiste in Piemonte come quella di Vercelli, e la vittoria di Lecce in Puglia. Questo assieme a tanti altri comuni da Nord a Sud, anche storicamente di sinistra, che cambiano colore". ''Non possiamo che andare avanti con ancora più forza, lavorando per il benessere dei territori", si raccomanda il vicesegretario leghista. E' unanime la grande soddisfazione per l'exploit di Adriana Poli Bortoni, ribattezzata 'l'highlander del centrodestra', che di fatto 'tira' l'intera coalizione con il 5% dei consensi.
Non a caso, l'azzurro Maurizio Gasparri, ci tiene a complimentarsi con la neo sindaca del capoluogo salentino: ''Auguri ad Adriana che torna a guidare la città di Lecce, che ha amministrato così bene nel passato". Il capogruppo di Fi al Senato fa gli auguri anche ''alla nuova sindaca di Rovigo, Valeria Cittadin, e al nuovo sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro, sostenuti da Fi e delle coalizioni di centrodestra, in un turno elettorale che presenta risultati diversi sui territori. Ma che vede le belle affermazioni di Masci a Pescara, Gambini a Urbino, Olivero a Biella, Fioravanti a Ascoli Piceno, Fabbri a Ferrara, Zattini a Forlì, Scheda a Vercelli". Il responsabile enti locali forzista non ha dubbi: ''La nostra coalizione da oggi ha più sindaci negli ottomila Comuni d'Italia".
Sulla stessa linea il senatore della Lega Claudio Durigon: "Il successo di Poli Bortone mostra che il centrodestra, capace di esprimere figure di livello e in grado di unire, vince ed è pronto a governare il territorio, aprendo una nuova stagione per la città." I "nostri migliori auguri di buon lavoro al neo sindaco leccese e anche al nuovo primo cittadino di Caltanissetta Tesauro che, siamo certi -scrive il coordinatore degli enti locali per il Carroccio nel Mezzogiorno- sono le persone giuste per far prosperare i propri territori, verso un futuro migliore, al servizio dei cittadini. La Lega c'è ed è pronta a fare la sua parte''.
Non ci sta Ignazio La Russa, che se la prende con l'attuale legge elettorale che va rivista. ''Al di là dei risultati del secondo turno delle amministrative, di chi ha vinto e di chi ha perso -avverte il presidente del Senato- emerge un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l'astensione. Dal 62,83% del primo turno, in questa tornata si è scesi molto sotto il 50% e cioè al 47,71%. In qualche caso, si viene eletti con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l'avversario al primo turno". "E' inaccettabile", sbotta La Russa, che chiede di ''ripensare a una legge elettorale per le amministrative, magari seguendo l'esempio del doppio turno siciliano o inserendo idonei correttivi per evitare storture come queste e incrementare la partecipazione''.