Nel logo registrato il 3 giugno c'è anche tricolore. Imprenditore veneto tentato da candidatura a politiche ma resta nodo ineleggibilità sindaco
Uno 'scudo' tricolore. Con in primo piano la scritta 'Coraggio Italia'. E' il nuovo simbolo depositato qualche giorno fa da Luigi Brugnaro, il sindaco di Venezia che ha deciso di scendere in campo per dar vita a un gruppo alla Camera con 23 deputati (11 'sottratti' a Silvio Berlusconi), insieme a Giovanni Toti, primo passo verso un partito di centro, alternativo a Forza Italia e al fronte sovranista, rappresentato da Lega e Fdi. Il 3 giugno scorso l'imprenditore veneto, apprende l'Adnkronos, ha depositato di persona presso l'Ufficio brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico un logo diverso graficamente da quello presentato il 15 aprile dall'associazione 'Un'impresa comune', che risulta essere titolare anche del sito internet brugnarosindaco.it, creato nel 2015 per lanciare la candidatura del 'patron di Umana' alla guida della Serenissima.
In tanti si chiedono come mai proprio nei giorni in cui Matteo Salvini e Silvio Berlusconi rinsaldano il loro asse e lanciano la federazione di centrodestra Brugnaro abbia voluto creare un altro 'marchio' con un chiaro richiamo grafico allo scudo crociato, storico emblema della vecchia Dc. Quale strategia c'è sotto? Si prepara a lanciare una lista civica da schierare alle amministrative di autunno o sarà forse questo il simbolo con cui potrebbe correre alle prossime politiche? Secondo gli ultimi rumors, infatti, Brugnaro sarebbe molto tentato da una candidatura in Parlamento. Confermato sindaco di Venezia nel settembre di un anno fa, il proprietario della squadra di basket Reyer ha davanti a sé ancora circa quattro anni come amministratore comunale e chi lo conosce bene scommette che l'idea di presentarsi alle elezioni del 2023 lo stuzzichi sempre di più. A maggior ragione ora che è si è imbarcato in un'avventura di respiro nazionale. L'unico ostacolo sarebbe proprio l'ineleggibilità di sindaco qualora decidesse di correre per uno scranno a Montecitorio o a palazzo Madama. L'articolo 60 del Tuel, il Testo unico degli enti locali, parla chiaro: sarebbe costretto a dimettersi sei mesi prima di candidarsi.
Nel nuovo contrassegno colpisce la forma dello scudo che racchiude la dicitura 'Coraggio Italia' e in basso espone in bella vista il tricolore. Sembra quasi una 'patch' da nazionale azzurra, ma quel che soprattutto balza agli occhi è il riferimento (grafico e politico) allo 'scudo' della Democrazia cristiana. Chissà se Brugnaro abbia volutamente evocare la Balena Bianca, partito di centro per eccellenza, visto che con Toti punta proprio ad aggregare tutti i centristi in cerca di identità in un centrodestra a trazione salviniana. Non solo, ma qualcuno fa notare che nel marchio appena depositato ci sarebbe pure un richiamo alla Lega: lo scudo è presente, infatti, anche nel simbolo del Carroccio, dove il condottiero Alberto da Giussano viene raffigurato con scudo al braccio e spada levata al cielo.
Da sempre lo scudo è considerato sinonimo di difesa, protezione, ma anche di forza, capace di unire sotto di sé, come capitato con la Dc appunto, forze eterogenee di destra e sinistra, centriste e di ispirazione cattolica. Dello 'scudo' c'è, per ora, una sola versione grafica, in bianco e nero. Carte alla mano, ci sono tre versioni, invece, del logo depositato ad aprile: una presenta la scritta 'Coraggio Italia' all'interno di un cerchio; in un'altra la scritta è racchiusa in un quadrato; il terzo contrassegno consiste in una impronta raffigurante la dicitura 'Coraggio Italia', in caratteri di fantasia, con la 'I' di Italia di dimensioni maggiori.
Brugnaro, raccontano, starebbe 'cercando casa' per sé a Roma e una sede per 'Coraggio Italia' (per ora, il suo quartier generale quando viene nella Capitale è l'hotel Eden). Insieme a Toti il primo cittadino di Venezia sta lavorando per creare un gruppo anche al Senato, dove si è fermato a quota 7 con l'innesto dell'azzurro Sandro Biasotti. (di Vittorio Amato e Antonio Atte)