"Fiera della manovra, guarda al futuro", sottolinea il premier. E assicura: "Già a lavoro per le grandi riforme"
"Il mio augurio è che il 2023 sia un anno di vittorie, di ripresa, costruito dall'orgoglio e dall'ottimismo degli italiani e dalla capacità e della guida degli italiani di essere il buon esempio di questo orgoglio e di questo ottimismo". Così il premier Giorgia Meloni, in un nuovo appuntamento della rubrica 'gli appunti di Giorgia' su Facebook, dicendosi "contenta" che la manovra "sia stata approvata addirittura in anticipo rispetto a governi che erano in sella da molto tempo prima rispetto al nostro". "E' un segnale molto importante sulla stabilità della maggioranza che sostiene questo governo e sulla possibilità che, per una volta tanto, avremo un governo duraturo che una volta tanto potrà portare a termine il suo lavoro", ha rimarcato.
Meloni tornando sulla legge di bilancio sottolinea che "è una manovra di cui vado fiera, con la quale, nonostante la ristrettezza di tempi e risorse", "non abbiamo rinunciato a una manovra politica, fatte di scelte, e con cui iniziamo a mantenere gli impegni presi. E' una manovra che si dedica al futuro, che guarda all'ottimismo della nazione, che intende spronare, con la quale dice a chi vuole lavorare 'fai del tuo meglio, verrà riconosciuto il tuo valore".
E sugli obiettivi futuri promette: "Ci sono grandi riforme da fare: fisco, burocrazia, giustizia, presidenzialismo. Siamo già al lavoro su tutte queste materie, perché non perderemo un giorno del tempo che abbiamo".
Quanto ai migranti, "abbiamo varato in Cdm un decreto che riguarda soprattutto la vicenda delle Ong che ha come obiettivo il rispetto del diritto internazionale che non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto in mare e fare la spola con gli scafisti per trasferire gente da una nazione all’altra”. “Le norme portate avanti dal governo italiano” in tema di Ong “vogliono circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionali”, aggiunge Meloni parlando di “norme stringenti”. “Lo facciamo - rimarca - per rispettare il diritto internazionale e anche per rispettare i migranti perché se qualcuno sta rischiando la vita ha diritto ad essere salvato, ma cosa diversa è farsi utilizzare dalla trattata degli esseri umani del terzo millennio e continuare a far fare miliardi di euro a scafisti senza scrupoli che il governo italiano vuole combattere”.
"Con il decreto sulle ong facciamo rispettare il diritto internazionale: se salvi delle persone devi portarle al sicuro. Se non vengono rispettate le norme, abbiamo previsto delle sanzioni". "Il nostro obiettivo è fermare le partenze, distribuire solo chi ha diritto equamente tra i 27 paesi europei". Sono norme adottate "per rispettare il diritto internazionale, lo facciamo per rispettare i migranti" e combattere "i trafficanti di vite umane, scafisti senza scrupoli".