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Pnrr, Cdp Think Tank: "15% scuole carente nell'edilizia, più criticità in periferie e Sud"

Lo studio analizza la dotazione strutturale delle scuole italiane soffermandosi, in particolare, sui bisogni che le caratterizzano e che potrebbero essere soddisfatti da un utilizzo efficiente delle importanti risorse che il Pnrr prevede per questo settore.

(Fotogramma)
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14 gennaio 2022 | 13.10
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Il 15% delle scuole italiane presenta problemi nell'edilizia scolastica e gli edifici con maggiori carenze infrastrutturali si trovano nelle aree periferiche e nei comuni con una peggiore situazione finanziaria. Le criticità si concentrano nel Mezzogiorno e riguardano l’assenza di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici. A delineare il quadro è il nuovo brief del Cdp Think Tank dal titolo "Edilizia scolastica e territorio: dove sono i maggiori bisogni?". Lo studio analizza la dotazione strutturale delle scuole italiane soffermandosi, in particolare, sui bisogni che le caratterizzano e che potrebbero essere soddisfatti da un utilizzo efficiente delle importanti risorse che il Pnrr prevede per questo settore.

Il Pnrr destina infatti 5,4 miliardi di euro all’edilizia scolasti di cui 3,9 miliardi per la riqualificazione, 800 milioni per nuove scuole e 700 milioni per mense e palestre. Al centro dello studio ci sono le condizioni in cui si trovano gli edifici che ospitano le scuole pubbliche, quali sono le carenze più diffuse ed è stato valutato anche quante somme stanzia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilianza per la riqualificazione e la messa in sicurezza.

Le attuali infrastrutture scolastiche, indagate dal Cdp Think Tank attraverso quattro dimensioni aggregate in un Indice di Carenza Strutturale (Ics) – presenza di barriere architettoniche, mancanza di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici, assenza di impianto di riscaldamento e carenze nella progettazione antisismica – mostrano che in media, i singoli edifici scolastici italiani hanno una sola delle quattro criticità analizzate e che quelli con maggiori problematiche si trovano nelle aree periferiche e nei comuni con una situazione finanziaria più difficile.

Gli analisti hanno rilevato che il 15% delle scuole risulta carente in almeno due dimensioni su quattro, le criticità maggiori si concentrano nel Mezzogiorno e riguardano l’assenza di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici. Tuttavia, lo studio evidenzia che le necessità di interventi infrastrutturali non si distribuiscono al Sud in maniera omogenea. Aree della Sardegna, della Puglia e della Basilicata mostrano, infatti, una situazione media positiva. Particolari criticità sono state rilevate, invece, in Calabria e Sicilia, dove si concentrano 32 edifici scolastici con carenze strutturali in tutte e quattro le dimensioni.

Sostenibilità ambientale, sicurezza e adeguatezza strutturale degli edifici scolastici contribuiscono a contrastare la dispersione scolastica e a garantire un’offerta didattica di qualità, fattori primari per lo sviluppo del capitale umano e per la riduzione delle diseguaglianze sociali ed economiche. Per tutti questi motivi, il Cdp Think Tank sottolinea che per i futuri interventi sull’edilizia scolastica che saranno portati avanti anche grazie alle importanti risorse previste dal Pnrr dovranno tenere in considerazione quattro fattori: la riduzione della popolazione scolastica, l’evoluzione delle esigenze didattiche, la sostenibilità ambientale e la ricerca di un riequilibrio dei divari sociali e territoriali.

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