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Conti pubblici, dalle manovre di fine anno i fondi agli Enti locali per il 2022

Legge di bilancio, Milleproroghe, conversione Decreto Pnrr

Immagine di repertorio (Fotogramma)
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17 gennaio 2022 | 07.49
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Legge di bilancio, Milleproroghe, conversione Decreto Pnrr: nelle ultime settimane il Governo ha stanziato e disciplinato l’utilizzo di ingenti risorse, cruciali per determinare l’andamento del quadro economico dell’anno appena iniziato e di quelli a venire. Qual è il ruolo giocato dagli enti locali in questo scenario? Quante di quelle risorse dovranno essere gestite direttamente da loro e a quale scopo?

Stando a quanto emerso dalla ricerca condotta da Centro Studi Enti Locali (Csel) per l'Adnkronos, il tesoretto di competenza dei comuni derivanti dal combinato disposto delle 3 misure citate, ammonta complessivamente – per il solo 2022 – a circa 2,6 miliardi di euro. Cifra che aumenta notevolmente se si guarda agli anni successivi perché in molti casi gli impegni già assunti da queste manovre sono caratterizzati da un progressivo aumento che porta oggi a prevedere l’arrivo nelle casse dei comuni italiani, di 2,7 miliardi nel 2023, poco meno di 3,3 mld nel 2024, 2,8 mld nel 2025, 3,4 mld nel 2026 e 2027, 3,5 nel 2028, 3,6 nel 2029 e 3,5 nel 2030.

OPERE PUBBLICHE: una voce importante del pacchetto di misure affidato nelle mani dei comuni italiani, che complessivamente ammonta a poco meno di un miliardo per il 2022, è rappresentata dal capitolo opere pubbliche.

SCUOLA: Molto rilevanti le somme impegnate anche sul fronte scuola ma il grosso degli esborsi sono calendarizzati per gli anni a venire. Si parte nel 2022 con 120 milioni (tra modifica criteri riparto e aumento Fondo di solidarietà comunale) da impiegare per rimuovere gli squilibri territoriali nell’erogazione del servizio di asilo nido e si impegnano cifre via via crescenti per gli anni a venire: 175 mln per il 2023, 230 per il 2024, 300 milioni per il 2025, 450 mln per l’anno 2026 e 1.100 mln annui a partire dal 2027. Queste somme dovranno essere usate per incrementare in percentuale, nel limite delle risorse disponibili per ciascun anno, il numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia, sino al raggiungimento di un livello minimo che ciascun comune o bacino territoriale è tenuto a garantire.

I comuni, in forma singola o associata, dovranno garantire il raggiungimento del livello essenziale della prestazione attraverso obiettivi di servizio annuali. Da quest’anno, l’obiettivo di servizio per fascia demografica del comune o del bacino territoriale di appartenenza è fissato con Decreto del Ministro dell’Interno, dando priorità ai bacini territoriali più svantaggiati e tenendo conto di una soglia massima del 28,88%, valida sino a quando anche tutti i comuni svantaggiati non abbiano raggiunto un pari livello di prestazioni. L’obiettivo di servizio è progressivamente incrementato annualmente sino al raggiungimento, nel 2027, del livello minimo garantito del 33% su base locale, anche attraverso il servizio privato. Questi denari potranno essere utilizzati dai comuni anche per assumere il personale necessario alla diretta gestione dei servizi educativi per l’infanzia.

Sulla carta c’è inoltre un impegno pesante: 4,3 mld per interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza, nuova costruzione, incremento dell’efficienza energetica e cablaggio interno delle scuole di Province e Città metropolitane. Le risorse dovrebbero però essere materialmente erogate tra il 2024 e il 2036.

AMBIENTE: Rilevante, anche in coerenza con gli impegni assunti con il Pnrr, l’ammontare delle risorse, la cui gestione vede il coinvolgimento dei comuni, che sono riconducibili al tema ambientale. Si tratta di 940 milioni nel 2022 e altrettanti nel 2023, destinati però ad aumentare progressivamente negli anni a seguire (990 nel 2024, 1.040 nel 2025, 1,1 mld nel 2026). Il grosso è riconducibile al Fondo italiano per il clima, che finanzierà interventi, anche a fondo perduto, a favore di soggetti privati e pubblici per contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti negli Accordi internazionali in materia di clima e tutela ambientale ai quali l’Italia ha aderito.

Si segnala però anche la creazione del Fondo per la Strategia di Mobilità sostenibile per la lotta al cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni, con una dotazione complessiva di 2 mld, di cui 50 mln per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, 150 mln per 2027 e 2028, 200 milioni per l’anno 2029, 300 milioni per il 2030 e 250 mln per ciascuno degli anni dal 2031 al 2034. Obiettivo dichiarato è quello di rafforzare le misure esistenti e l’adozione di nuove iniziative in tema di mobilità sostenibile e, in particolare, ai settori clima, energia e combustibili, trasporti, edilizia, uso del suolo e silvicoltura. Le misure principali riguarderanno: il rinnovo del parco autobus, le ciclovie, il rinnovo mezzi di autotrasporto e lo sviluppo del trasporto merci intermodale.

Stanziato, inoltre, un contributo per le Città metropolitane di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino, finalizzato a promuovere la sostenibilità della mobilità urbana, anche mediante l’estensione della metropolitana e del trasporto rapido di massa, comprese le attività di progettazione, e l’acquisto o il rinnovo del materiale rotabile. La dotazione finanziaria prevista per la spesa in questione è di 50 mln per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 100 mln per il 2024, 200 mln per il 2025, 250 mln per il 2026, 300 mln per il 2027, 350 mln per il 2028 e 300 mln per ciascuno degli anni dal 2029 al 2036.

CULTURA: Rifinanziato il Fondo per la cultura con 20 mln di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2023. Questo è finalizzato alla promozione di investimenti e interventi per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del Patrimonio culturale materiale e immateriale.

DIGITALIZZAZIONE: ampliata la dotazione del Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione di 5 milioni per il 2022, 10 mln per il 2023 e 20 per il 2024. Gli interventi verso i quali saranno indirizzati queste somme dovranno garantire una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali, la diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche, la realizzazione ed erogazione di servizi in rete, dell’accesso ai servizi in rete tramite le Piattaforme abilitanti (Spid, Cie, AppIO, PagoPA), e la Sicurezza cibernetica.

IMMIGRAZIONE: nei prossimi 3 anni saranno inoltre investiti 90 milioni di euro per creare 2mila nuovi posti per accogliere richiedenti asilo afghani nel Sistema di accoglienza e integrazione. In arrivo per i Comuni di Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle, Pozzallo, Caltanissetta, Vizzini, Messina, Siculiana, Augusta, Pantelleria e Trapani, 1,5 milioni per fronteggiare le esigenze connesse al contenimento della diffusione del Covid 19 e garantire la regolare gestione, anche di natura sanitaria, dei flussi migratori.

QUESTIONE DI GENERE: Incrementato di 17 mln di euro il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2022. A partire dall’anno successivo, è inoltre previsto un aumento di 50 milioni di euro annui del fondo per il sostegno alla parità salariale di genere.

PUBBLICO IMPIEGO: Il Decreto Pnrr stanzia un totale di 150 mln per il quinquennio 2022-2026 (30 mln annui) per il potenziamento amministrativo dei comuni sotto forma di concorso alla copertura dell’onere sostenuto dai Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti per le assunzioni a tempo determinato in deroga utili al potenziamento amministrativo degli uffici comunali per l’attuazione del Piano.

SOCIALE: Previsti per l’anno appena iniziato 270 mln di euro gestiti direttamente dagli enti locali per il sociale, orientati soprattutto a mettere in campo azioni volte a migliorare le condizioni di vita di persone con disabilità (30 mln per il trasporto scolastico di studenti disabili non autonomi, 100 per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità, incremento di 27 mln del fondo per i soggetti con disturbo dello spettro autistico e di 50 mln di quello per l’inclusione delle persone con disabilità). Potenziato inoltre, con 15 mln ulteriori, il fondo per le non autosufficienze e istituita un nuovo fondo per progetti di coabitazione di anziani, con una dotazione da 5 mln di euro per il 2021.

FONDO PER LO SVILUPPO DELLE MONTAGNE ITALIANE: Interventi di manutenzione straordinaria, di messa in sicurezza, di nuova costruzione, di incremento dell’efficienza energetica e di cablaggio interno delle scuole di province e Città metropolitane

LEGALITÀ E TUTELA AMMINISTRATORI LOCALI VITTIME DI ATTI INTIMIDATORI: Per rispondere al costante aumento – più volte denunciato dal Viminale – del numero di episodi intimidatori ai danni di sindaci, assessori e consiglieri comunali e metropolitani, la manovra finanziaria ha istituito il “Fondo per iniziative in favore della legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori” con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024. Attraverso queste risorse i comuni dovranno adottare iniziative per la promozione della legalità e misure di ristoro del patrimonio dell’ente o in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali esercitate.

Per il 2022, rileva il Csel, sono stati messi sul tavolo 100 milioni di euro per finanziare i programmi straordinari di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità stradale di competenza di Regioni, Province e Città metropolitane. Una voce il peso è destinato a salire negli anni a venire: 150 milioni nel 2023, 200 nel 2024 e 2025 e 300 dal 2026 al 2034.

Per investimenti per la manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell’arredo urbano sono previsti 300 milioni di euro (200 quest’anno e 100 il prossimo). Altrettanto, 300 milioni di euro, è stato stanziato per finanziare investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del Decoro urbano e del Tessuto sociale ed ambientale.

Aumentata a 350 milioni per l’anno 2023 e a 200 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2031, la dotazione finanziaria prevista per gli interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico e delle strade e per la messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, degli edifici pubblici e del patrimonio comunale.

Sono inoltre previste risorse aggiuntive, rispetto a quelle previste in prima istanza, per rigenerazione urbana (500 milioni aggiuntivi nel triennio 2022-2024) e manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche, miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale (+272 milioni);

Fanno parte di questo pacchetto anche i fondi per collettamento e depurazione delle acque in casi di urgenze collegate a calamità. Ingenti, infine, le somme previste per garantire la continuità degli interventi per la messa in sicurezza dei Ponti e Viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi Ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza. Si tratta però di impegni presi per il futuro: si parla in fatti di 100 milioni per gli anni 2024 e 2025 e 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029.

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