Il presidente Prete: "Misura importante perché permette di mettere in campo le Camere di commercio che sono presenti nei diversi territori"
"Anche il sistema camerale, nelle sue articolazioni (Unioncamere Camere di commercio, Unioni regionali, organismi strumentali e Camere italiane all’estero), potrà essere coinvolto nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo stabilisce il dl Recovery (decreto legge 152/2021). Le Camere di commercio e gli enti ad esse collegate potranno dare il proprio contributo alle amministrazioni centrali, alle Regioni e agli enti locali, titolari dei programmi del Pnrr, per l’attuazione ai progetti attraverso la propria rete territoriale". Ne dà comunicazione Unioncamere.
Modificando il decreto legge 77/2021 (governance del Pnrr), il dl Recovery, la cui legge di conversione è entrata in vigore il 1° gennaio, stabilisce che, per assicurare l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le amministrazioni centrali, regionali e locali possono avvalersi del supporto tecnico-operativo, oltre che di enti vigilati e di società a prevalente partecipazione pubblica, anche degli enti del sistema camerale.
“Con questa previsione, introdotta dal Parlamento, si è ampliato il numero dei soggetti che possono essere chiamati a dare attuazione al Pnrr -chiarisce il presidente di Unioncamere, Andrea Prete-. E’ una misura importante perché permette di mettere in campo le Camere di commercio che sono presenti nei diversi territori e questo consentirà di raggiungere più facilmente le imprese, soprattutto di piccole dimensioni, che rappresentano l’ossatura portante del sistema produttivo nazionale”.