Anche l’Italia e l’Europa devono poter alzare i dazi sulle auto cinesi, questa la richiesta di Bonomi, Presidente di Confindustria.
A distanza di dieci giorni dalla fine del suo mandato, Bonomi lancia un ultimo appello, riportare l’attenzione sulle politiche industriali, fermare l’avanzata delle auto cinese e tutelare gli interessi delle aziende europee. Priorità quali l’autonomia energetica e la qualità dei prodotti, devono essere il cavallo di battaglia di un’industria, quella italiana ed europea, che nell’automotive vanta una tradizione lunga oltre un secolo.
Biden ha alzato i dazi sulle importazioni di auto elettriche, batteria al litio e altri materiali coinvolti nell’assemblaggio delle EV, ora tocca all’Europa, rispondere.
Secondo Bonomi, in questi anni di politica economica ferma e decisa e non evoluta, Pechino ha stabilito e costruito relazioni economiche con diversi Paesi, tra cui l’India, l’America Latina e l’Africa. Da qui la reazione dell’Amministrazione americana.
Bonomi afferma che il primo esportatore di batteria, a livello mondiale è il Congo, dunque, non ci sarebbe nemmeno rispetto per le condizioni umane, si guarda così solo l’ultimo tratto della filiera. Un Paese che è in anticipo con la tecnologia non deve poter aver diritto a pratiche di dumping, ovvero a vendere a un prezzo inferiore al costo di produzione reale e non avvantaggiato da sussidi e incentivi del Governo.