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Unioncamere Veneto, accompagnare imprese verso modello di economia circolare

Unioncamere Veneto, accompagnare imprese verso modello di economia circolare
16 marzo 2022 | 17.09
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La volontà di sensibilizzare ed accompagnare le imprese verso un modello di economia circolare che è strategico per essere competitivi nel lungo periodo e può diventare uno strumento anche per essere più efficienti nella gestione delle materie prime e, in particolare dei sottoprodotti, che oggi costituiscono anche una rilevante voce di costo. È questa la missione che si è dato il programma di Unioncamere del Veneto sulla sostenibilità ambientale che declina sul nostro tessuto economico regionale un progetto messo in campo a livello nazionale dal sistema camerale. Il programma che ha un budget di 140 mila euro rientra nel Fondo di perequazione 2017-2018 di Unioncamere nazionale 'Azioni per la promozione dell'economia circolare' e si è avvalso anche della collaborazione di Ecocerved, società consortile delle Camere di Commercio che opera nel campo dei sistemi informativi per l’ambiente.

Il progetto di Unioncamere del Veneto si è posto i seguenti obiettivi: rafforzare il know-how del sistema camerale sul tema ambientale, attivare momenti di formazione sul territorio, avviare, al contempo, un percorso di sperimentazione di alcuni servizi innovativi valorizzando le competenze acquisite in materia di sistemi informativi ambientali tecnologicamente avanzati e l'articolato patrimonio di dati informativi economici e ambientali delle imprese.

È evidente la volontà di accompagnare nel percorso di sostenibilità le imprese, nello specifico, attraverso due fasi. La prima che riguarda l’economia circolare e l’innovazione digitale attraverso un percorso di assistenza tecnica di accrescimento delle conoscenze. La seconda, invece, si concentra maggiormente sulla formazione con macro-azioni per la realizzazione di iniziative rivolte alle imprese del territorio a supporto dell'economia circolare.

Per quel che riguarda, in particolare, la prima fase il progetto di Unioncamere del Veneto ha realizzato anche una precisa e dettagliata analisi realizzata da Ecocerved sui sottoprodotti che rappresentano dei residui di produzione che, rispettando certe condizioni, non rientrano tra i rifiuti e possono essere reimpiegati in altri cicli produttivi. L’obiettivo dell’analisi è stato quello di fotografare la situazione dei sottoprodotti in Veneto che valgono circa 19,5 milioni di tonnellate e sono prodotti da 117 mila imprese del settore primario, manifatturiero, energia e paesaggio.

Insieme agli altri dati tecnici contenuti nella ricerca emerge che in Veneto la prevenzione dei rifiuti attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti ha un notevole potenziale: dal punto di vista merceologico, infatti, la descrizione dei rifiuti oggetto di approfondimento non esclude l’eventualità di classificare tali residui come sottoprodotti e le quantità in questione sono rilevanti, così come la consistenza delle imprese coinvolte. E il progetto ha previsto infatti un percorso di formazione per sensibilizzare le aziende su queste opportunità ed anche per fornire il know how sulla compilazione delle schede sui sottoprodotti che richiedono il rispetto di parametri e procedure dettagliati. Nei prossimi mesi il programma delineato di Unioncamere del Veneto prevede numerosi incontri ed eventi sul tema della sostenibilità e dell’economia circolare con l’obiettivo di diffondere nella cultura d’impresa questi importanti aspetti.

Il presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza, commenta così il programma: “con questo progetto il sistema camerale presente e radicato sul territorio si fa promotore di un percorso di sensibilizzazione presso le imprese sul tema della sostenibilità e, in particolare, sulla valorizzazione ed il riutilizzo dei sottoprodotti in una ottica di economia circolare che può essere uno strumento utile anche nella gestione dell’incremento dei costi delle materie prime. Questa è un’opportunità fondamentale nel lungo periodo, ma anche per ridurre nell’immediato l’aumento dei costi delle materie prime”, conclude.

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