Il presidente dell'Asim, al convegno per il decennale del Fondo: "Cambiano le esigenze e serve maggiore prevenzione per le malattie professionali"
“L'avvento dei fondi sanitari ha già modificato l'approccio dell'utente con i fondi e con la sanità in generale. I fondi sanitari si sono quindi strutturati. In questa strutturazione siamo passati in diverse fasi, tutte in evoluzione, che hanno portato ad avere un grande rapporto di fidelizzazione tra l'utente e il fondo. Ci approcciamo a un mondo nuovo per la sanità e, funzionando bene, il Fondo Asim ha dato l'impressione che il modello sanitario precedente non andava molto bene, quello attuale ha qualche problema, quello del futuro, se è basato su attività anche mutualistica, funziona anche da volano per la sanità. È una mentalità diversa quella di affrontare la sanità con più mani: da una parte il privato, da una parte i fondi, da una parte le assicurazioni, da una parte il pubblico. Quindi è tutto un modello nuovo e necessario”. Lo ha detto Massimo Stronati, presidente Fondo Asim, partecipando al convegno ‘Le nuove sfide dei fondi sanitari: dall’integrazione pubblico-privato alla tutela dei grandi rischi' che si è svolto a Roma, promosso per il decimo compleanno del Fondo Asim, Fondo di assistenza sanitaria integrativa del settore delle imprese esercenti servizi di pulizia, servizi integrati/multiservizi.
“Cambiano le esigenze dei cittadini e degli utenti - spiega Stronati - c'è anche bisogno di una maggiore prevenzione per le malattie professionali. È una sanità che cambia perché cambiano le esigenze e perché soprattutto deve cambiare il modo con cui abbiamo più cura della persona. Nel nostro settore sono tantissime le donne che lavorano, circa il 70%. Questo vuol dire anche andare incontro a tante patologie. Queste persone, a volte, fanno pulizie, servizi e, a volte, non riescono magari andare da un specialista professionista. Con i fondi invece questo è possibile”.