L'imprenditore: "Bisogna pensare ad aiuti concreti per far ripartire le aziende ormai in ginocchio"
"Una catastrofe di risonanza internazionale e la domanda sorge spontanea: 'dopo lo spavento dei giorni scorsi, con gli eccezionali nubifragi che si sono prolungati per più giorni il pericolo è finito?' Le previsioni meteo non lasciano tranquilli, per tutta la settimana sono previste precipitazioni e temporali, l’emergenza è tutt’altro che finita e la situazione è drammatica". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Gianni Gallucci, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo e direttore generale di Gallucci, azienda che affonda le radici in una tradizione familiare iniziata quasi cento anni fa e che dal 1959 è il punto di riferimento per la produzione di calzature di alta qualità per uomo donna e bambino. L'azienda, dal colore arancio, che ha lo stabilimento nelle Marche e lo showroom per i buyer internazionali a Milano in Piazza San Babila, è una delle aziende di calzature ed accessori in pelle artigianali e totalmente Made in Italy preferite dalle Famiglie Reali e dello Star System.
"Condivido - afferma - le parole del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. E' fondamentale esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte e fermare tutti gli adempimenti che le persone e le imprese non possono portare avanti". "Come ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - avverte - sono fondamentali rimborsi al cento per cento per i danni subiti da famiglie, imprese e cittadini, perché c’è gente che ha perso tutto per l’acqua che è entrata in casa o nella propria impresa".
"Anche Acquaroli presidente della Regine Marche - continua Gallucci -chiede lo stato di emergenza. Ad oggi tra Emilia-Romagna e Marche più di 5000 aziende sono allagate, purtroppo i danni sono ingenti e non si è ancora in grado di valutari, spesso perché le aziende non sono nemmeno raggiungibili. I danni all’asset produttivo si possono dividere in diretti con il danneggiamento di macchinari, dispositivi elettronici, materiali e prodotti finiti, ed indiretti con mancanza di elettricità, mancanza di segnale telefonico, numerose strade ed infrastrutture interrotte o inagibili, trasporti bloccati, alberi abbattuti lungo le sedi viarie e le frane impediscono ai dipendenti di raggiungere i luoghi di lavoro e questi blocchi hanno effetti anche su forniture e consegne, è inevitabile che tutto ciò abbia effetti su altre aziende nelle prossime settimane".
"Oltre ad esondazioni in Romagna - avverte - ci sono stati allagamenti e smottamenti in molte aree delle Marche dove la paura fa ancora da padrona, il ricordo dell’alluvione dello scorso 15 settembre, dove sono morte 13 persone in un solo giorno, è ancora fresco. Il presidente di Confindustria Marche Roberto Caridinali si è attivato subito ed è in continuo contatto con Annalisa Sassi presidente di Confindustria Emilia Romagna per supportare le aziende in difficoltà, già instaurata un’intesa con e aziende leader di disaster recovery, salvataggio e bonifica per intervenire tempestivamente in aiuto alle situazioni più gravi".
"Adesso - sottolinea Gallucci - la parte più importante è mettere in salvo le persone, tutti i nostri corpi speciali e tanti volontari rinominati 'gli angeli del fango' sono impegnati sul territorio e stanno facendo un lavoro esemplare, ma subito dopo bisogna pensare ad aiuti concreti per far ripartire le aziende ormai in ginocchio, inoltre è assolutamente necessario ripensare le strategie di gestione del territorio, questi fenomeni purtroppo sono sempre più frequenti ed è necessario attuare politiche che ne tengano conto".