L'intervento dell'ex premier
"Ci siamo subito resi contro che non era sufficiente", per fronteggiare le conseguenze della pandemia, agire solo "in deficit come bilancio italiano. La risposta europea è stata necessaria perché siamo stati consapevoli che, pur superando la crisi sanitaria, andavamo in contro a una economica e sociale senza fine. L'Italia è il principale beneficiario" del Recovery plan, "il governo in carica ha preannunciato che rispetterà le date, invierà il Pnrr nei termini ed è importante perché consentirà all'Italia di beneficiare dei primi mld già dall'estate. I finanziamenti tempestivi sono importante" per garantire "la ripartenza". Così l'ex premier Giuseppe Conte, intervenendo al Festival del lavoro 2021. "Realizzare le riforme necessarie - aggiunge - sarà importantissimo per lenire le ferite di questa crisi ma anche degli anni precedenti".
"Il coprifuoco non può diventare un totem ideologico, tutti vorrebbero le riaperture, non credo ci sia una sola persona che non le voglia. Ma chi condivide una responsabilità politica deve precedere secondo determinati criteri", ovvero "con misure adeguate e proporzionali", e "non ho dubbi lo stia facendo anche questo governo", dice. "Non mi sento di partecipare al dibattito sulle riaperture", ma sul coprifuoco "immaginare di tenere questa misura quando si scatenerà il caldo non credo nessuno lo stia pensando, non è ragionevole dunque immagino verrà rivista, curva permettendo", dice ricordando che il suo governo non aveva tenuto il coprifuoco nel corso dell'inverno.
La mozione di sfiducia contro il ministro della Salute Roberto Speranza è "propaganda, allora dovremmo proporla per tutti quelli, nell'opposizione, un giorno dicevano apriamo e un giorno chiudiamo, tantissimi esponenti politici che in questi mesi hanno detto tutto e il contrario di tutto. Speranza è un ministro serio e responsabile, sta aiutando il Paese a uscire da questa pandemia", dice.
"E' una pandemia che ci affligge da oltre un anno e che ha prodotto due emergenze, quella sanitaria e quella economica e sociale, che rischia di far impallidire la crisi finanziaria del 2008. Lo Stato, nel bilancio pubblico 2020, ha messo a disposizione delle famiglie, lavoratori e imprese oltre 100 miliardi aggiunti tra ristori, sostegni, bonus", ma anche "il blocco dei licenziamenti, una misura decisiva e doverosa in uno Stato civile. Rinunciare al blocco dei licenziamenti o ridimensionarlo troppo presto avrebbe significato accettare l'esplosione della disoccupazione", dice.