Manifestazione in programma dal 27 settembre al 3 ottobre
Contaminare la gastronomia orvietana con la cucina stellata italiana, comunicare e rafforzare sul mercato il vino del territorio, valorizzare le piccole imprese e i prodotti locali e far scoprire le meraviglie artistiche della cittadina umbra, che si prepara a festeggiare, nel 2023, il cinquecentenario della scomparsa di Luca Signorelli e del Perugino. Con questi ambiziosi obiettivi, Orvieto è pronta a ripartire, dopo il difficile periodo della pandemia, e lo fa con una settimana all’insegna dell’arte, della buona cucina e del vino. Si chiama ‘Orvieto città del gusto e dell’arte’ la prima edizione di una manifestazione, in programma dal 27 settembre al 3 ottobre, che vuole promuovere questo territorio ricco di storia, di cultura e di eccellenze enogastronomiche. L’obiettivo della manifestazione, come cita il claim 'Umbria lasciati sorprendere!', è la valorizzazione delle piccole imprese locali e i prodotti del territorio, ma anche il coinvolgimento dei comuni tutti, nessuno escluso perché la parola d’ordine è 'fare sistema'.
'Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte' è un'esperienza tutta da vivere immersi nel paesaggio umbro, tra ulivi secolari, vigneti e i segni di una civiltà millenaria. Un'occasione imperdibile a contatto con la natura e la bellezza per riscoprire il gusto della convivialità, lasciandosi incantare e cullare dalla magia e dal fascino dell’Umbria. Per tutta la durata dell’evento, verranno promossi, in collaborazione con i ristoranti del comprensorio orvietano aderenti all’iniziativa, speciali menù degustazione, interpretazione del territorio ed espressione della creatività dei ristoratori, in abbinamento a due calici di vino locale. Inoltre, tutta la città comunicherà i vini del Consorzio e i prodotti attraverso esposizioni della Coldiretti nei negozi.
Tra gli chef stellati attesi, lunedì 27 settembre Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina di Enoteca Pinchiorri (ristorante di Firenze 3 stelle Michelin), martedì 28 settembre Anthony Genovese del Pagliaccio (ristorante 2 stelle Michelin di Roma) e giovedì 30 settembre il pluripremiato pizzaiolo Franco Pepe della pizzeria ‘Pepe in grani’ di Caiazzo (Caserta). Ancora, previsti, ‘After dinner’, degustazioni di vino, il Mercato di ‘Campagna amica’, le ‘Passeggiate con gusto’ - vero e proprio ristorante diffuso per raccontare la millenaria storia della città degustando prodotti selezionati e abbinati alla Carta dei vini di Orvieto - e appuntamenti con l’arte alla scoperta dei tesori e luoghi nascosti.
“Abbiamo bisogno di ridare voce a tutte le risorse del nostro territorio. Come ci ha insegnato il Covid, se non si fa squadra non si va avanti. E dall’enogastronomia vogliamo ripartire con un progetto di marketing territoriale che coniuga quello che abbiamo di risorse e bellezze e che vogliamo resti nel tempo”, ha affermato la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, presentando nei giorni scorsi la manifestazione, al Palazzo dei Congressi di Orvieto, alla presenza delle autorità locali, dei vertici di Coldiretti e di tutti i partner dell’iniziativa, con testimonial d’eccezione Alessandro Pipero, dell’omonimo ristorante romano 1 stella Michelin. "L’enogastronomia - ha aggiunto - deve essere per noi un settore trainante sia dal punto di vista economico che della promozione e lo abbiamo messo al centro dei prossimi progetti che realizzeremo. Tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati possono avere una importante e prestigiosa vetrina in questo evento, quello che mancava nel nostro ricco calendario di appuntamenti annuali e che non dovrà e non potrà più mancare confidando che questa sia la prima edizione di una lunga serie”.
La manifestazione vede in prima linea la Famiglia Cotarella, storica azienda vitivinicola della zona, fortemente impegnata anche sul fronte sociale, insieme a numerose realtà locali e istituzioni, tra cui Consorzio Orvieto Way of Life, Gal Trasimeno Orvietano, Comune, Regione, Fondazione Campagna Amica, Unione regionale cuochi umbri, Università dei Sapori, Confcommercio. Come ha spiegato Dominga Cotarella, “questo progetto nasce da un incontro tra quattro amici, quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life con un traguardo lontano che va oltre il 2023 e parte da Orvieto ma vuole toccare anche altri comuni compresi quelli del Trasimeno e in questo il Gal ha avuto un ruolo fondamentale, di collante: è un progetto inclusivo, che vuole legare, raccontando la bellezza e dando voce alla ristorazione, che anch’essa è una forma di arte e ha tanto bisogno di essere tutelata”.
Per Giuseppe Santi, presidente Consorzio Way of life, “per affrontare le difficoltà che abbiamo oggi sui mercati dobbiamo valorizzare quello che abbiamo”. “Nel progetto sono coinvolti 116 ristoranti, con l’obiettivo di contaminare la cucina locale con la cucina stellata”, ha aggiunto.
“Il Consorzio ha subito aderito a questo progetto che è molto importante. In questi anni i nostri produttori hanno investito molto nell’innovazione in cantina e la qualità dei nostri vini è molto alta, ma questo non basta: la qualità va poi comunicata e sono eventi come questo che servono a comunicare le nostre eccellenze che vanno allacciate a ciò che è la nostra cultura, la nostra tradizione, la nostra storia e il nostro patrimonio artistico. Oggi stiamo ripartendo e dobbiamo imparare a fare squadra”, ha detto Vincenzo Cecci, presidente del Consorzio di tutela vini di Orvieto.
“Questa manifestazione è una delle tante legate alla gastronomia e al territorio che si legano ai distretti del cibo con molte aziende anche non locali”, ha spiegato Gianni Moscetti, presidente Gal Trasimeno Orvietano. Mentre Francesca Caproni, direttore Gal Trasimeno Orvietano, ha sottolineato che “questa idea di mettere insieme arte e gusto è vincente, ma c’è ancora molto da lavorare: è importante valorizzare la cultura accanto all’economia".
Alla presentazione è intervenuto anche Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, il quale ha ricordato che “l’Italia è un paese dalle potenzialità straordinarie ma troppo spesso non valorizzate in termini di ricadute economiche”. “Occorre ripartire dalla consapevolezza - ha avvertito - che l’agroalimentare è il vero motore economico che l’Italia potrà sfruttare nei prossimi anni. L’Italia ha un patrimonio sconfinato nel mondo dell’agroalimentare e dobbiamo essere così bravi da valorizzarlo e raccontarlo così da fidelizzare gli stranieri, e non solo, ai nostri prodotti. La sfida è fare rete e sistema, lavorare insieme per un unico obiettivo: raccontare l’emozione di un territorio attraverso le qualità dei nostri ristoranti, agriturismi, cuochi contadini e chef stellati". Per l’occasione, il Consorzio Way of life ha anche donato 4 borse di studio ad allievi dell’Istituto alberghiero di Orvieto.