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Manovra, Moschini (GI Confindustria Lombardia): "E' contro e non a favore dei giovani"

"Politiche per i giovani non sono bonus e mancette, ma sgravi e incentivi a imprenditorialità", dice il presidente dei giovani imprenditori lombardi che osserva: "Con la pandemia siamo stati chiamati ad agire in risposta alle condizioni che si sono presentate, rappresentando la resilienza di questo tessuto industriale".

Jacopo Moschini, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia
Jacopo Moschini, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Lombardia
15 novembre 2021 | 16.47
LETTURA: 3 minuti

Manovra finanziaria e giovani: ancora non ci siamo, secondo Jacopo Moschini, da circa un mese presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia. "Sul tema Giovani bisogna prima chiarire qual è la definizione di politiche per i giovani -dichiara Moschini ad Adnkronos/Labitalia-: perché se intendiamo bonus e mancette come il bonus cultura, è un conto, se si intende sgravi, incentivi alla imprenditorialità, è un altro conto". "Nella manovra di bilancio sembra che le politiche per i giovani rientrino esclusivamente nella prima categoria, quella assistenzialista. Perciò mi sento di definirla una manovra contro e non a favore dei giovani perché non pone le basi per un futuro solido rinviando solamente la questione senza affrontarla", aggiunge Moschini.

'Rdc? Assistenzialismo fine a se' stesso'

E sempre a proposito della legge di Bilancio, Moschini commenta le modifiche apportate al Reddito di cittadinanza. "Il Reddito di cittadinanza -aggiunge- è un’altra misura assistenzialista che ha un senso in una società come quella italiana, soprattutto in questa fase di difficoltà post-pandemia, ma come era stato ampiamente previsto da Confindustria per come è stato costruito, per lo Stato rappresenta solamente un costo improduttivo a spese dei contribuenti". "Il collegamento con il mondo del lavoro non ha mai funzionato. E’ ormai evidente che l’obiettivo del RdC sia l’assistenzialismo fine a se stesso", conclude Moschini.

La pandemia ha mostrato resilienza giovani

La pandemia non ha ancora finito di far sentire i suoi effetti, ma si respira aria di ripresa. Che impatto ha avuto sulle imprese dei giovani imprenditori? "Essere imprenditori, e soprattutto essere giovani imprenditori, -spiega Jacopo Moschini- nel 2021 significa essere attori concreti all’interno della società, significa avere delle grandi responsabilità per quanto riguarda il fare impresa in modo sostenibile, per le persone, per il territorio e per la società. Questa consapevolezza è alla base dell’azione dei giovani imprenditori da diversi anni. Con la pandemia siamo stati chiamati ad agire in risposta alle condizioni che si sono presentate, rappresentando la resilienza di questo tessuto industriale". Il ruolo dei Giovani imprenditori, sottolinea Moschini, "è proprio quello di offrire alle imprese gli strumenti e le soluzioni più adeguate per affrontare queste sfide". "Per questo motivo, cerchiamo di sottolineare l’importanza e la necessità di sviluppare piani di Open Innovation che agevolino questa trasformazione. L’innovazione in questo contesto rappresenta uno dei principali driver: concentriamo il nostro lavoro proprio su quelle direttrici tecnologiche (Blockchain, Intelligenza Artificiale, Cybersecurity, 5G e IoT) che stanno già inevitabilmente cambiando lo scenario produttivo ed economico delle nostre aziende". ricorda Moschini. "In questa prospettiva il Pnrr è un’opportunità unica di uscire dall’immobilismo che ha caratterizzato il nostro Paese negli scorsi decenni, dandoci l’opportunità di agire per cambiare il presente e garantire un futuro migliore per le prossime generazioni", conclude Moschini. (di Mariangela Pani)

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