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Lavoro: Pinto (Comau), presto robot che useremo con stessa facilità tablet

Donatella Pinto, Head of Human Resources di Comau
Donatella Pinto, Head of Human Resources di Comau
17 maggio 2017 | 13.01
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"In un futuro non troppo lontano ci abitueremo a maneggiare i robot, con la stessa disinvoltura con cui adesso maneggiamo smartphone e tablet. L'ambito dell'automazione in generale, e in particolare della robotica, è destinato a una grande diffusione e non solo nelle fabbriche, ma anche nella vita quotidiana". Lo dice a Labitalia Donatella Pinto, Head of Human Resources di Comau, società del Gruppo Fca, leader mondiale in sistemi e prodotti di automazione industriale.

Comau è una delle aziende italiane più innovative: presente a livello globale con 34 stabilimenti in 17 Paesi del mondo, conta 9.000 dipendenti (di cui 1.200 in Italia), 5 innovation center e produce tecnologia avanzata con soluzioni che guidano il futuro della produzione digitale. E' forse il punto di osservazione più adeguato per capire come è già cambiato e cambierà ulteriormente il mondo del lavoro. E per capire come devono prepararsi a questi cambiamenti i ragazzi di oggi, quelli che sono alle soglie della scelta della loro preparazione professionale.

"Le prime competenze richieste per affrontare la sfida dell'automazione sicuramente -commenta Pinto- sono quelle del settore digitale. Un ambito in cui i giovani sono molto avvantaggiati perché per loro sono competenze 'naturali'. Ma, considerando che la robotica si sta allargando sempre di più dal manufacturing alla vita domestica e quotidiana, non è più sufficiente conoscere l'aspetto tecnico della questione, ma occorre una contaminazione delle conoscenze, perché occorre avvicinare la tecnologia all'uomo e non il contrario".

"Nel momento in cui -spiega la responsabile delle Risorse umane di Comau- progettiamo esoscheletri o tecnologie di assistenza ai lavoratori, o app per gestire alcune fasi del processo produttivo in modo più sicuro e rapido, che vengono utilizzate su smartwatch o tablet in dotazione agli operai, noi dobbiamo prendere in considerazione anche gli aspetti di relazione, di interazione tra esseri umani. Entrano così in gioco moltissime competenze e molti profili per arrivare al risultato finale: la tecnologia deve rendere le cose semplici". E in questa contaminazione trovano "una loro rivalutazione anche gli studi umanistici", precisa Pinto.

Proprio per incoraggiare lo sviluppo delle competenze tecniche e gestionali, Comau, ha fondato una propria Academy, "nata più di 10 anni fa -ricorda Pinto- in un momento di difficoltà dell'azienda". "Proprio il momento critico ci ha portato alla decisione di partire dallo sviluppo delle competenze, partendo dalla formazione nel campo del project management. Un percorso che ha avuto un grande successo e che ha trasformato un punto di debolezza in un punto di forza", sottolinea.

Nel corso degli anni, l'Academy si è aperta anche all’esterno del perimetro aziendale con l’obiettivo di dare un concreto contributo alla crescita delle nuove generazioni e allo sviluppo della “cultura dell’automazione” fra giovani talenti, professionisti, aziende, organizzazioni pubbliche e private. Per formare i professionisti della factory 4.0, la Comau Academy è impegnata in diversi progetti per lo sviluppo delle competenze necessarie a guidare la “fabbrica del futuro”, dalle scuole elementari e secondarie, fino alle università e le aziende stesse.

Con i più piccoli, Comau ha avviato a febbraio 2017 il progetto Robo-Scuola, realizzato in partnership con la Fondazione Crt e l’associazione Dschola. Per la prima volta in Italia l’apprendimento delle discipline scolastiche curricolari viene facilitato e, al tempo stesso, reso più innovativo e interattivo attraverso l’utilizzo di un robot, che diventa uno strumento per l’apprendimento di discipline come la matematica e l’arte. Questo progetto, che coinvolge fino a maggio 2017 38 scuole elementari, medie e superiori piemontesi, circa 2.800 studenti e 100 insegnanti, costituisce un esempio concreto di una nuova modalità di apprendimento.

Nelle scuole secondarie, spiega Pinto, "ci siamo mossi con un progetto pilota in Piemonte, il Patentino della Robotica, un programma di formazione parte del progetto Alternanza Scuola-Lavoro che, lanciato a settembre, ha già coinvolto oltre 1.000 studenti delle scuole superiori, coinvolgendo attivamente anche i docenti".

C'è poi il Master universitario di secondo livello in Industrial Automation, partito a gennaio 2017 nella sua sesta edizione. "Realizzato con il Politecnico di Torino e finanziato dalla Regione Piemonte -aggiunge Pinto- permette a studenti provenienti dalle migliori università del mondo di apprendere le competenze specifiche del mondo dell’automazione industriale. I partecipanti delle passate edizioni (circa 110 ragazzi) sono tutti stati assunti a tempo indeterminato da Comau". Loro, nel futuro, ci sono già.

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