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Fisco, Sichetti (Caf Cia): "E' corsa italiani a Isee, finora abbiamo lavorato 50mila Dsu"

L'allarme dei centri di assistenza fiscale: "I nostri compensi fermi a parametri scarsamente remunerativi, e con semplificazioni rischio taglio 30% nostro lavoro"

Fisco, Sichetti (Caf Cia):
31 gennaio 2023 | 18.59
LETTURA: 3 minuti

"La corsa all’Isee ci vede impegnati con un gran numero di uffici e punti di contatto in tutta Italia, numericamente invariati nonostante l’incremento dei costi dettato da inflazione ed energia colpisca anche la nostra attività. Abbiamo 778 sedi in tutto il territorio nazionale e poi permanenze ‘occasionali’ che portano complessivamente a 2000 i punti di ricezione delle pratiche. A gennaio 2023 (mese non ancora concluso) siamo a circa 50mila pratiche Dsu. Nello stesso mese del 2022 eravamo a 70.315 per effetto dell’assegno unico, mentre nel 2021 la cifra fu di 52.149 Dsu". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Nicola Antonio Sichetti, presidente nazionale Caf-Cia, centri di assistenza fiscale di Cia Agricoltori Italiani, sulla 'corsa' degli italiani per l'Isee, necessario per non perdere o vedere ridotte alcune prestazioni.

Ma l'operato del Caf Cia non si ferma certo all'Isee. "Nel 2022 abbiamo toccato il numero di 517.770 Modelli 730 lavorati dai nostri uffici", sottolinea Sichetti.

Tante attività ma, attacca Sichetti, con sempre meno remunerazione per il Caf. "Di fatto il compenso per i Caf è fermo a parametri ormai vecchi, scarsamente remunerativi rispetto al reale impegno che l’operatore pone su ogni singola pratica. Pensate che il costo rimborsato va in base al numero di componenti familiari, ma spesso le famiglie numerose sono quelle che richiedono meno tempo per rispondere ad adempimenti fiscali o previdenziali", spiega Sichetti.

E le prospettive quindi non sono rosee. "Oltre al tema della sostenibilità attuale, abbiamo quello della sostenibilità futura. Le semplificazioni degli adempimenti rischiano di togliere il 30% di lavoro ai Caf: ben venga, sia chiaro, la sburocratizzazione, ma se questa non è accompagnata da un reale riforma fiscale, a pagarne saranno i cittadini", rimarca il numero uno di Caf Cia. "Il caso della precompilata introdotta per le partite Iva (e qui annoveriamo anche le aziende) è forse esemplificativo. Non è detto che un software riesca a decidere quale possa essere il migliore tra gli 8 regimi fiscali disponibili. Una semplificazione senza riforma può far venire meno il ruolo dei consulenti, che invece si riveleranno ancor più decisivi"., aggiunge Sichetti.

Nonostante ciò gli investimenti di Caf Cia continuano. "L’anno è iniziato all’insegna della piena attività per via degli adempimenti che i cittadini dovranno tempestivamente onorare, in particolare la nuova Isee, per non perdere o vedere ridotte alcune prestazioni. L’Isee resta una certificazione importantissima perchè ad essa sono legate decine di prestazioni erogate dallo Stato (Rdc, assegno unico, bonus fiscali etc). Gli obiettivi per il nuovo anno sono legati ad un miglioramento della qualità dei servizi ed alla fidelizzazione degli utenti che, oltre ai servizi a titolo gratuito tipici del Caf, possono usufruire di una consulenza sempre più professionale e, soprattutto, capillare sul territorio a vantaggio delle categorie sociali più fragili ma anche delle imprese", spiega Sichetti.

"L’obiettivo -rimarca- è offrire un servizio integrato di alto livello, facendo percepire il Caf come una garanzia di sicurezza per i cittadini a fronte di troppi sedicenti centri di assistenza fiscale che invece accedono al sistema tributario con le credenziali del cittadino, privi di copertura assicurativa laddove creassero un danno economico al contribuente che, in buona fede, pensa di aver usufruito di un servizio professionale", conclude.

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