170 morti in Cina, 8.100 gli infettati, di cui 1.370 in gravi condizioni. Ricercatori Pechino: "40 giorni per vaccino". Primi contagi uomo-uomo già da metà dicembre. British, Lufthansa e Air France fermano i voli. Sono negativi i test su casi sospetti su nave Civitavecchia. Gli italiani rimpatriati andranno alla Cecchignola
L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha stabilito che l'epidemia del nuovo coronavirus è una "un'emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale". " La principale ragione non è quanto sta accadendo in Cina, ma quanto avviene in altri paesi", ha detto il capo dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in una conferenza stampa a Ginevra. Il timore, ha spiegato, è che il coronavirus possa diffondersi in paesi con sistemi sanitari più deboli.
Sono 170 i decessi in Cina per il coronavirus, mentre i casi confermati a livello globale sono 8.100, superando così quelli dell'epidemia di Sars 17 anni fa. Sono i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aggiornati ad oggi. I casi confermati in Cina sono 7.736, 12.1167 quelli sospetti e 1.370 i pazienti 'gravi'. Fuori dalla Cina i casi confermati sono 82, distribuiti in 18 Paesi. Per quanto riguarda l'Europa, i casi confermati sono 10, 5 in Francia, uno in Finlandia e 4 in Germania. Secondo l'Oms, a oggi il rischio per coronavirus in Cina è "molto alto" mentre a livello globale è 'alto'. La trasmissione del virus da persona a persona è stata registrata in Giappone, Germania, Taiwan, Vietnam e Usa. E oggi è arrivata la conferma di nuovi casi in India e Filippine.
In Usa primo caso di contagio uomo-uomo
Le dichiarazioni del presidente dell'Oms arrivano dopo che il comitato di emergenza dell'organizzazione si è riunito nuovamente oggi a Ginevra, per una nuova valutazione della situazione. La decisione di innalzare il livello di allarme è arrivata dopo che sono stati confermati i primi casi di trasmissione del coronavirus fra persone all'esterno della Cina. Al momento si tratta di otto casi, avvenuti in Germania, Giappone, Vietnam e Stati Uniti. L'Oms parla di "emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale" quando ci si trova di fronte a un "evento straordinario" che costituisce "un rischio per la salute pubblica per altri stati attraverso la diffusione internazionale della malattia" e che "richieda potenzialmente una risposta internazionale coordinata".
Malgrado l'emergenza globale dichiarata, il capo dell'Oms invita ad evitare reazioni eccessive di fronte all'epidemia. "Non raccomandiamo restrizioni nei viaggi e nel commercio", ha detto il capo dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Ci troviamo in questa situazione tutti insieme e possiamo fermarla solo tutti insieme", ha dichiarato il capo dell'Oms, auspicando la cooperazione internazionale per sostenere i paesi in via di sviluppo di fronte all'emergenza. Servono anche la ricerca sulla diagnosi e i vaccini o altra alla revisione dei piani per la salute pubblica.
L'Oms ha dichiarato altre cinque volte una "emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale". Ecco i precedenti
- Influenza Suina: lo stato di emergenza per la diffusione del virus H1N1 fu dichiarato nel 2009. Secondo dati citati dalla Bbc, vi furono 200mila morti in tutto il mondo.
- Poliomelite: lo stato di emergenza fu dichiarato nel 2014 dopo che la malattia, che sembrava quasi sradicata nel 2012, aveva ripreso a crescere nel 2013. La dichiarazione serviva per mantenere alta l'attenzione in vista dell'obiettivo di eliminare la malattia. - Zika: l'emergenza fu dichiarata nel 2016 mentre la malattia, pericolosa per le donne incinte e la salute dei nascituri, si diffondeva nel continente americano.
- Ebola: l'emergenza per questo virus è stata dichiarata due volte, nel 2014 e nel 2019. La prima volta l'emergenza durò da agosto 2014 a marzo 2016, con 30mila persone infettate e oltre 11morti in Africa occidentale. Una seconda emergenza è stata dichiarata l'anno scorso dopo a diffusione del virus nella Repubblica democratica del Congo.