Manuel Valls afferma di "comprendere" e "sostenere" i sindaci delle località francesi che hanno preso provvedimenti per vietare il 'burkini', il costume da bagno per le donne musulmane che copre l'intero corpo, che ha definito "non compatibile con i valori della Francia e della Repubblica". In un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano 'La Provence' Valls afferma però di non volere legiferare in materia. "Capisco i sindaci che in questo momento di tensione hanno il riflesso di cercare soluzioni, evitare problemi di ordine pubblico - ha affermato il capo del governo francese - Sostengo dunque coloro che hanno preso provvedimenti, se motivati dalla volontà di incoraggiare il vivere insieme, senza secondi fini politici".
Un intervento, quello di Valls, che arriva in piena polemica in Francia, dove alcune municipalità, dalla Corsica al Pas-de-Calais, hanno preso misure per vietare questo tipo di tenuta, in alcuni casi a titolo "preventivo". E hanno già iniziato a fare le prime multe per chi non rispetto il divieto.
"Le spiagge, così come ogni altro spazio pubblico, devono essere preservate dalle rivendicazioni religiose. Il burkini non è una nuova linea di costumi da bagno, una moda. E' la traduzione di un progetto politico, di contro-società, fondato tra l'altro sull'asservimento della donna", ha affermato il premier. Tuttavia, ha insistito, il legislatore non deve intervenire.
"Prima di pensare a legiferare, faremo applicare la legge che vieta il porto del velo integrale negli spazi pubblici, lo ricorderemo con il ministro dell'Interno ai prefetti e alle forze di sicurezza. Le autorità musulmane devono anche condannare il velo integrale, condannare gli atti di provocazione che creano le condizioni di un confronto".
Secondo Valls, dietro il burkini "c'è l'idea che per natura le donne sarebbero impudiche, impure, che dovrebbero dunque essere completamente coperte. Non è compatibile con i valori della Francia e della Repubblica. Di fronte alle provocazioni, la Repubblica deve difendersi".
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