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Ue, l'analista Ntousas: "Italia e Grecia alleate per patto stabilità più flessibile"

"collaborazione anche su migranti, elezioni Ue? Mitsotakis non vuole cedere a Ecr"

Ue, l'analista Ntousas:
29 agosto 2023 | 12.32
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Italia e Grecia "non sempre sono d'accordo", ma "ci sono dossier su cui i loro interessi sono storicamente in gran parte allineati" a partire dal "desiderio", soprattutto dopo le recenti proposte della Commissione Europea, di avere un patto di stabilità "più flessibile e più adatto alle peculiarità di ciascuno Stato membro". Lo afferma Vassilis Ntousas, capo delle attività europee dell'Alliance for Securing Democracy presso il German Marshall Fund (Gmf), in vista della missione di giovedì ad Atene della premier Giorgia Meloni.

Una visita ricca di spunti, in cui la questione migratoria sarà inevitabilmente al centro, data la forte pressione che Italia e Grecia continuano a subire sulle loro coste. "L'attuazione di una soluzione europea costruttiva è certamente una priorità per i due Paesi", prosegue l'analista, sottolineando che Atene e Roma "continuano a subire pressioni e critiche su questo fronte e insistono sulla necessità di un vasto consenso a livello europeo su come gestire e ridistribuire migranti e richiedenti asilo".

Inoltre, precisa Ntousas, Italia e Grecia "possono lavorare e già lavorano insieme", sia a livello bilaterale che a livello europeo, anche su questioni relative all'energia, alla difesa e alla geopolitica mediterranea.

L'analista del Gmf ritiene quindi difficile che il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, possa svolgere un ruolo da 'pontiere' per avvicinare le posizioni del Partito Popolare Europeo (Ppe) e del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr) in vista delle elezioni per il rinnovo dell'Europarlamento.

Mitsotakis, ricorda Ntousa, in passato "ha fortemente sostenuto gli sforzi all'interno del Ppe per tracciare una linea molto più chiara quando si tratta di autoritarismo e populismo, guidando le richieste di espulsione dal gruppo del partito Fidesz del primo ministro ungherese, Viktor Orban, a causa di tattiche autoritarie". Da allora, insiste l'esperto, il capo del governo greco, confermato a Maximos Mansion con la "clamorosa" vittoria di giugno, "è stato chiaro sulla necessità di non cedere terreno agli estremisti".

Tuttavia, con l'avvicinarsi delle elezioni, molti leader europei di centrodestra stanno valutando la possibilità di "collaborare" o di essere "sostenuti" dalle forze di destra più radicali, molte delle quali fanno parte dell'Ecr, "se questo significa prendere il potere", aggiunge Ntousas, secondo cui la netta affermazione elettorale potrebbe attribuire a Mitsotakis il ruolo di "attore centrale" nel modo in cui il Ppe si posizionerà nei prossimi mesi. "Vedremo quanto potente potrà essere la sua voce all'interno di una famiglia politica in cui alcuni membri chiave stanno riconsiderando attivamente la loro posizione su una questione così critica", conclude.

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