In questo caso, osservano Ondarza e Alander, "la Conferenza correrebbe il rischio, come i Dialoghi Ue con i cittadini del 2018, di non produrre alcuna riforma politicamente significativa". Il livello di disaccordo tra le istituzioni Ue, in particolare tra Parlamento e Consiglio, è tale che, fino a venerdì, ancora non era sicuro che la conferenza inaugurale di Strasburgo si sarebbe tenuta.
Parlamento e Consiglio, con la Commissione in mezzo, litigano sulla Conferenza da oltre un anno. Il progetto è stato lanciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel 2019, principalmente per riformare il principio degli Spitzenkandidaten, cui i leader Ue (e la mancanza di accordo nel Parlamento) hanno dato il colpo di grazia con un Consiglio Europeo interminabile, nel corso del quale gli Spitzenkandidaten del Ppe (Manfred Weber), dei Socialisti (Frans Timmermans) e dei Liberali (Margrethe Vestager) vennero impallinati l'uno dopo l'altro.
Questa promessa elettorale, rimarcano von Ondarza e Alander, mirava a "compensare il Parlamento Europeo e a persuadere gli eurodeputati ad accettare il fatto che, con l'elezione di von der Leyen, il Consiglio Europeo aveva prevalso sul Parlamento, per quanto riguarda il principio degli Spitzenkandidaten".
Il Parlamento, che già aveva eletto presidente David Sassoli ignorando il diktat del Consiglio Europeo che si era spinto ad indicare come presidente dell'Aula il bulgaro Sergej Stanishev, si vendicò poi approvando la nomina di von der Leyen con pochissimi voti di scarto (furono decisivi i Cinquestelle) e bocciò la candidata del partito di Emmanuel Macron, Sylvie Goulard, alla carica di commissaria all''Industria.
Lo Spitzenkandidat è il candidato scelto dal partito europeo come presidente della Commissione in pectore, cosa che rafforza il legame con il mandato elettorale ricevuto dai cittadini. Gli Stati nazionali, in linea generale, preferiscono non avere sopra la testa istituzioni europee eccessivamente assertive.
La Conferenza avrebbe dovuto essere lanciata nel maggio 2020, per durare due anni, fino alla metà del 2022. Nel frattempo è arrivata la pandemia di Covid-19, che ha bloccato la Conferenza, insieme al fatto che le istituzioni Ue hanno impiegato molti mesi per mettersi d'accordo sulla governance. Il Parlamento spingeva per una struttura tripartita, ma sotto la leadership dell'Aula; il Consiglio puntava a nominare presidente un ex capo di Stato o di governo.