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Zelensky: "Massacri Bucha e Mariupol riducono possibilità colloqui di pace"

L'attacco del presidente ucraino: "Germania e Ungheria hanno bloccato l'embargo di petrolio". Nuovo colloquio con Macron

(Afp)
(Afp)
14 aprile 2022 | 20.28
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Guerra Ucraina-Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Bbc ha detto che i massacri commessi dalle truppe russe a Mariupol e nella regione di Kiev, a Bucha e Borodyanka, hanno ulteriormente ridotto le possibilità di colloqui di pace con i russi. "Bucha sta per chiudere" la possibilità di colloqui di pace, ha affermato Zelensky, spiegando che "non si tratta di me, ma della Russia: non avranno molte altre possibilità di parlare con noi".

Della sua visita a Bucha la scorsa settimana, il presidente ha raccontato di aver "sperimentato l'intero spettro delle emozioni", ma di aver concluso la giornata con "nient'altro che odio verso l'esercito russo".

Rispetto a Mariupol, nel sud del Paese, Zelensky ha riferito che "è distrutto il 95% degli edifici di una delle più grandi città non solo dell'Ucraina, ma dell'Europa, con 500mila abitanti". "Quante persone siano state uccise e quante siano ancora là nessuno lo sa", ha detto il presidente ucraino.

Zelensky ha accusato i Paesi europei di continuare ad acquistare petrolio russo e di "guadagnarsi i propri soldi nel sangue degli altri”. "Non capiamo come si possa fare soldi senza sangue. Purtroppo è quello che alcuni Paesi stanno facendo, i Paesi europei", ha dichiarato il presidente ucraino, puntando il dito contro Germania e Ungheria: "Per esempio l'embargo di petrolio credo che sia uno dei temi chiave e noi sappiamo che è stato bloccato da Germania e Ungheria".

"Alcuni dei nostri amici e partner - ha aggiunto - capiscono che ora è un momento diverso, che non è più una questione di affari e denaro, ma che è una questione di sopravvivenza".

Il presidente ha poi ribadito: "Abbiamo bisogno di combattere oggi e abbiamo bisogno di armi oggi. Non possiamo aspettare che questo o quel Paese decida di darcele o vendercele".

"Gli Stati Uniti, il Regno Unito e alcuni Paesi europei stanno cercando di aiutarci e ci stanno aiutando", ha ammesso, ribadendo però che la necessità è di avere armi "prima e più velocemente. La parola chiave è 'adesso', perché stiamo combattendo adesso, non domani o dopodomani. E quanto durerà dipende da questo equipaggiamento".

Oggi c'è stato un nuovo colloquio telefonico tra Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron. Il presidente ucraino ha affermato di aver discusso con il presidente francese delle indagini sui crimini commessi dalle truppe russe, della resistenza dell'Ucraina e del processo negoziale. "Apprezziamo il forte supporto della Francia", ha twittato Zelensky riferendo del colloquio.

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