Mosca punterebbe ad un cessate il fuoco
Il Cremlino sta cercando di convincere l'Occidente a spingere l'Ucraina ad accettare un cessate il fuoco. Ma il suo vero obiettivo, ora che l'esercito russo è in difficoltà, è prendere tempo per riarmarsi e lanciare un nuovo attacco su larga scala, a febbraio-marzo 2023. A tracciare questo scenario è il ben informato sito indipendente russo Meduza, dopo che da parte russa vi sono stati numerosi accenni a a possibili negoziati.
Secondo quanto scrive Meduza, Il presidente russo Vladimir Putin sta veramente considerando l'ipotesi di riprendere i negoziati con l'Ucraina che fallirono in primavera. Ma allo stesso tempo vuole mantenere il controllo dei territori occupati nel Donbass e non vuole nemmeno sentir parlare di restituire la Crimea. L'opzione tattica che viene ora perseguita, affermano due fonti vicine al Cremlino e una al governo, è di arrivare ad un cessate il fuoco negoziato fra i due eserciti, senza coinvolgere direttamente i presidenti russo e ucraino. A questo fine, Mosca sarebbe anche pronta a ritirarsi da una parte dell'oblast di Kherson, dove stanno avanzando gli ucraini.
Il Cremlino, spiegano le fonti di Meduza, sta cercando di "influenzare i leader occidentali" e il presidente turco Recep Tayyp Erdogan perchè convincano l'Ucraina a riprendere i negoziati con la Russia, usando l'argomento che "bisogna evitare vittime civili". Le stesse fonti sottolineano che il vero obiettivo di Putin è di prendere tempo per preparare una nuova offensiva. La tregua servirà ad addestrare i soldati appena mobilitati e rimpolpare gli arsenali, in vista di una nuova offensiva su larga scala da lanciare nel febbraio-marzo 2023.