Il segretario generale della Nato: "Nessun segno che Putin prepari pace, vuole più guerra"
L'Ucraina infligge perdite pesanti alla Russia ma non riesce ad avanzare. E' il quadro che Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, delinea parlando del conflitto in corso da 600 giorni. Kiev "ha riconquistato il 50% del territorio che la Russia ha ceduto, l'Ucraina ha prevalso come nazione indipendente e sovrana: questa è una grande vittoria", sottolinea in conferenza stampa a Bruxelles alla vigilia della ministeriale Esteri. "Abbiamo visto che un sostanzioso sostegno militare da parte degli alleati Nato non è riuscito" ad aiutare gli ucraini a "spostare la linea del fronte: questo riflette il fatto che non dovremmo mai sottovalutare la Russia".
Mercoledì 29 novembre, prosegue, "il ministro Dmytro Kuleba si unirà a noi per il primo incontro del Consiglio Nato-Ucraina" a livello di ministri degli Esteri e l'Alleanza "ribadirà il suo sostegno a lungo termine" per Kiev. La Russia è più debole economicamente e militarmente, l'Ucraina continua a combattere con coraggio e noi continuiamo a sostenerla". Stoltenberg ricorda anche che in questo conflitto la Nato ha il compito di "sostenere l'Ucraina", ma anche di "prevenire un'escalation" della guerra in corso. "Non abbiamo visto alcun segno che il presidente Vladimir Putin stia pianificando la pace, in realtà si sta preparando per più guerra", afferma.
"La loro industria militare è in modalità bellica - continua Stoltenberg riferendosi ai russi - sono in grado di rifornire le loro forze con munizioni e capacità", hanno ricevuto "una quantità notevole di munizioni dalla Corea del Nord, hanno la volontà di sacrificare persone in questa operazione, il che rende anche difficile per gli ucraini raggiungere i progressi sul territorio" cui mirano, conclude.