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Ucraina, Russia schiera 11 navi da guerra nel Mar Nero

Intelligence Gb: "Mosca modificherà vie di rifornimento carburante a causa dei ripetuti attacchi di Kiev ai siti di stoccaggio"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
04 maggio 2023 | 14.50
LETTURA: 2 minuti

La Russia ha schierato 11 navi da guerra nel Mar Nero, di cui 4 portamissili. Lo riporta su Facebook il comando operativo ucraino 'Sud', precisando che i vettori missilistici possono contare su una dotazione totale di 32 razzi da crociera 'Calibre'.

Intanto, secondo quanto scrive su Twitter l'intelligence britannica, a causa dei ripetuti attacchi di Kiev con droni ai depositi di carburante nelle regioni russe al confine con l'Ucraina, Mosca sarà costretta a modificare le vie di rifornimento, facendo affidamento su depositi meno minacciati. L'intelligence si riferisce in particolare all'attacco di ieri con droni "al deposito di carburante di Volna, sul lato continentale russo dello stretto di Kerch, vicino al ponte di Crimea".

E', questo - prosegue il ministero della Difesa di Londra - uno dei molti attacchi "dall'inizio dell'anno contro i siti di stoccaggio di carburante russi, avvenuti sia nell'Ucraina occupata, che nelle regioni di confine tra Russia e Ucraina che rimangono particolarmente vulnerabili".

"Il danneggiamento della rete di stoccaggio - scrive ancora l'intelligence - e l'interruzione della distribuzione del carburante probabilmente costringeranno ad adeguare le operazioni di rifornimento militare della Russia, attraverso ulteriori misure di protezione nei siti di stoccaggio, come visto a Tuapse, in Russia, o l'affidamento a infrastrutture nelle regioni meno minacciate".

Un attacco con quattro droni è avvenuto anche contro la raffineria di petrolio di Ilsky, nel distretto di Seversky della regione russa di Krasnodar, rende noto l'agenzia Tass, precisando che le fiamme si sono sviluppate intorno alle tre di questa mattina in un'area di circa 400 metri quadrati. Non ci sono state vittime e le fiamme sono state spente. Sempre la scorsa notte, sarebbe stata colpita un'altra raffineria, nella regione di Rostov, sempre vicino al confine con l'Ucraina. Il governatore dell'oblast Vasily Golubev ha dichiarato su Telegram che, anche in questo caso, l'incendio scaturito dall'esplosione è stato “immediatamente spento” e i danni alle infrastrutture sono stati “irrilevanti”.

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