Dopo le recenti tensioni con il governo polacco legato all'embargo imposto da Varsavia sull'import di grano ucraino
Mosca prevede che aumenteranno gli attriti tra Kiev e le altre capitali europee dopo le recenti tensioni con il governo polacco legato all'embargo imposto da Varsavia sull'import di grano ucraino. "Vediamo che ci sono alcuni attriti tra Varsavia e Kiev, prevediamo che queste tensioni aumenteranno", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante un punto stampa. "Notiamo con rammarico che entrambe le capitali sono ora il centro principale della russofobia", ha osservato.
"Comprendiamo che anche l'attrito tra Kiev e le altre capitali europee aumenterà nel tempo. Ciò è inevitabile - ha aggiunto il portavoce - Nel frattempo continuiamo la nostra operazione militare speciale per adempiere agli obiettivi che noi stessi ci siamo prefissati".
Russia e Bielorussia tengono intanto conto delle "minacce" che possono arrivare dalla Polonia, Paese "aggressivo" e a volte responsabile di "attività sovversive", ha dichiarato ancora il portavoce del Cremlino.
"Per quanto riguarda l'armamento della Polonia, in effetti questo vicino non è il più comodo per i nostri compagni bielorussi. Il Paese è piuttosto aggressivo, non si sottrae a attività sovversive e all'ingerenza negli affari interni" di altri Stati, ha affermato Peskov. "Ma i nostri amici e alleati bielorussi, e noi, siamo in allerta di fronte alle potenziali minacce che potrebbero provenire dalla Polonia", ha aggiunto.
"La Polonia è consapevole che il vero pericolo è la Russia. Siamo e resteremo alleati contro di essa. Il territorio polacco è hub logistico per la fornitura di armi all’Ucraina, e così sarà anche in futuro. Va considerato che la Polonia è in periodo pre-elettorale, quindi per loro è importante proteggere gli interessi di contadini e produttori agricoli". Così intervistato da Repubblica Mykhailo Podolyak, consigliere dell’Ufficio presidenziale ucraino, ridimensiona la preoccupazione per l'annuncio di Varsavia riguardo lo stop alla fornitura di armi, affermano che la "questione che va compresa nel suo insieme".
"Di questi tempi il mio approccio alle dichiarazioni politiche è molto calmo. Sono certo che dopo le elezioni il dialogo con i nostri amici polacchi tornerà sereno e risolveremo sia le questioni commerciali, sia quelle legate alla nostra alleanza e alle forniture", ha poi aggiunto. Infine, la prospettiva che con un repubblicano alla Casa Bianca il sostegno all'Ucraina potrebbe venire meno: "Investire sull’Ucraina, ripeto, non è un concetto astratto. Loro ci danno le armi. E le armi sono prodotte da industrie americane che creano posti di lavoro. Le armi sono consegnate all’Ucraina, i soldi rimangono negli Usa. È quindi un beneficio per entrambe le parti. Investire sull’Ucraina significa inoltre puntare sulla distruzione dell’esercito russo, da cui fino a ieri il mondo era terrorizzato".
E per quanto riguarda le eventuali pressioni di Joe Biden affinché Volodymyr Zelensky avvii negoziati di pace: "Non è questione di fare o non fare pressioni, il punto è che in Russia non c’è una élite capace di negoziare. Non possiamo accordarci su niente. La Russia non tornerà nemmeno allo stato in cui si trovava prima della guerra, quando almeno alcune regole le rispettava. Non ha proprio senso negoziare con loro. Farlo, darebbe a Putin l’impressione di aver vinto e una spinta per ricattare il mondo intero".
''La disputa sulla fornitura di grano dall'Ucraina al mercato polacco'' non rovinerà le relazioni diplomatiche tra Varsavia e Kiev, ''non avrà un impatto significativo sul rapporto polacco-ucraino''. Il presidente polacco Andrzej Duda dice che ''non ha dubbi su questo'' e suggerisce che ''dobbiamo risolvere la questione tra di noi''.