"Kiev si è ritirata dai negoziati nel 2022 per l'insistenza della Gran Bretagna"
L'Ucraina ha detto no ai negoziati nel 2022 e ora insiste con la guerra perché è l'unica chance che Volodymyr Zelensky ha per rimanere al potere. E' la visione che la Russia ribadisce con le posizioni ufficiali espressi dal Cremlino e dal ministero degli Esteri.
L'Ucraina si è ritirata dal processo di negoziale nel 2022 "su insistenza della Gran Bretagna", accusa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo aver sostenuto che in questo momento non ci sono basi per negoziati fra Kiev e Mosca dato che non ci sono i pre requisiti. Londra ha "impedito" i negoziati con la Russia, dice Peskov.
Nel mirino oggi finisce come prevedibile anche Zelensky: il presidente ha fatto della guerra contro la Russia la sua "ultima possibilità di rimanere al potere", dice in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino, Maria Zakharova, ripresa dall'agenzia di stampa Tass.
Zakharova afferma che il governo di Zelensky è "in bancarotta" e che sarà sempre più difficile per lui ottenere il sostegno delle principali potenze europee, danneggiate economicamente dalle sanzioni imposte alla Russia. Per quanto riguarda la situazione al fronte, la portavoce della diplomazia russa sostiene che le truppe "neonaziste ucraine" si trovano in una situazione "deludente" dopo aver fallito la loro controffensiva.
Secondo Zakharova, Kiev ha lanciato innumerevoli offensive senza successo dall'inizio di giugno, quando il presidente Vladimir Putin ha anticipato l'inizio della controffensiva nemica. Dopo aver fallito i loro obiettivi, i principali esponenti ucraini, tra cui Zelenski, "hanno cercato di giustificarsi accusando i loro alleati e i Paesi della Nato di non aver inviato sufficienti forniture di armi", ha sottolineato la portavoce. Le parole di Zakharova arrivano all'indomani del bilancio del ministro della Difesa Sergei Shoigu sulle vittime ucraine: sarebbero in 159.000 i morti e i feriti nella sola controffensiva.