Secondo l'intelligence britannica, Mosca starebbe inoltre cercando di utilizzare un asse diverso per eseguire questi attacchi
Il minor numero di attacchi con droni in Ucraina da parte della Russia indica un apparente "esaurimento" dei suoi arsenali, un fatto che spingerà probabilmente Mosca a cercare di rifornirsene. A scriverlo è nel suo rapporto quotidiano l'intelligence britannica, secondo cui la Russia starebbe inoltre cercando di utilizzare "un asse diverso" per eseguire questo tipo di attacchi, a partire da punti più vicini alla capitale ucraina, Kiev.
"Il 27 febbraio - si legge - il ministero della Difesa ucraino ha confermato di aver abbattuto 11 Uav Owa Shahed sui 14 lanciati durante la notte. Serhii Popko, a capo dell'amministrazione militare di Kiev, ha riferito che nove di questi sono stati abbattuti nei pressi dello spazio aereo della capitale. Altri tre sono stati colpiti nell'Oblast settentrionale di Chernhiv. Prima di questo attacco del 26 febbraio, non ci sono state segnalazioni dell'utilizzo di Uav Owa in Ucraina dal 15 febbraio circa. Questa diminuzione del ritmo degli attacchi probabilmente indica che la Russia ha esaurito il suo stock e cercherà di rifornirsi".
Dal vettore dell'attacco, prosegue, risulta che "questi Shahed-Uav sono stati molto probabilmente lanciati dall'oblast di Bryansk, in Russia. In precedenza, l'unico sito di lancio osservato da metà dicembre 2022 proveniva dalla regione di Krasnodar, attraverso il Mar d'Azov. Un secondo sito di lancio darebbe ai russi un diverso asse di attacco, più vicino a Kiev. È probabile che ciò riduca il tempo di volo sopra l'Ucraina".