La dichiarazione congiunta dopo gli incontri di oggi
L'Ue e la Tunisia hanno dato incarico, rispettivamente, al commissario europeo per l'Allargamento Oliver Varheliy e al ministro degli Esteri tunisino Nabil Ammar di stilare un memorandum d'intesa (Memorandum of Understanding, MoU) sul pacchetto di partnership allargata, che dovrebbe essere sottoscritto dalla Tunisia e dall'Ue "prima di fine giugno". Lo si legge in una dichiarazione congiunta Ue-Tunisia, dopo gli incontri di oggi a Tunisi. Il pacchetto, descritto nelle sue linee generali dalla presidente Ursula von der Leyen, riguarderà quattro aree, cioè il rafforzamento dei legami economici e commerciali, un'alleanza nell'energia, le migrazioni e i contatti tra persone.
La Tunisia dovrebbe essere uno dei temi sul tavolo del Consiglio Europeo di fine giugno, segno, insieme alla missione congiunta di oggi a Tunisi di Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen e Mark Rutte, che anche a livello Ue si è capito il rischio che corre l'intera Unione, nel caso in cui il Paese dovesse andare in default. La rotta del Mediterraneo Centrale, la più letale delle rotte migratorie verso l'Ue, è tornata ad essere la più percorsa: se oltre alla Libia dovesse saltare anche la Tunisia, l'Italia avrebbe seri problemi a gestire la situazione. Meloni ha ricordato ai colleghi durante il Consiglio Europeo di marzo che, se la situazione in Tunisia dovesse peggiorare, ci sono "900mila" migranti pronti a partire.
Nella dichiarazione congiunta diffusa oggi al termine degli incontri si legge che sostegni economici, anche nella forma dell'assistenza macro-finanziaria, verranno "valutati". Tunisi dovrebbe prima trovare l'intesa con il Fondo Monetario Internazionale su un pacchetto di aiuti, a fronte del quale però il Fondo chiede riforme, che risulterebbero impopolari e che la leadership tunisina esita pertanto ad accollarsi. Per quanto riguarda le migrazioni, Ue e Tunisia dichiarano che "nell'ambito del nostro lavoro congiunto sulla migrazione, la lotta contro la migrazione irregolare da e verso la Tunisia e la prevenzione della perdita di vite umane in mare sono una priorità comune, compresa la lotta contro i contrabbandieri e i trafficanti di esseri umani, il rafforzamento della gestione delle frontiere, la registrazione e il pieno rimpatrio rispetto dei diritti umani".