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Trump, l'arresto e il carcere: le foto virtuali ingannano - Guarda

Su Twitter le immagini realizzate con l'intelligenza artificiale sembrano vere

Trump, l'arresto e il carcere: le foto virtuali ingannano - Guarda
23 marzo 2023 | 15.18
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Donald Trump arrestato: inseguito dalla polizia, in manette, in tribunale e quindi in carcere. L'ex presidente degli Stati Uniti non è ancora stato incriminato dall'ufficio del procuratore a New York. Su Twitter, però, impazzano le immagini realizzate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale e pubblicate da Eliot Higgins, fondatore di Bellingcat, piattaforma di giornalismo investigativo.

Il thread si snoda ormai da giorni, con decine di migliaia di retweet e citazioni. Alcune delle immagini create con l'ausilio dell'intelligenza artificiale sorprendono per il realismo. Le scene dell'arresto di Trump, alle prese con gli agenti del NYPD, traggono in inganno un osservatore. Il racconto virtuale prosegue con lo choc dei familiari dell'ex presidente, che assistono all'arresto in strada.

Quindi, il processo e la condanna, con le lacrime dell'imputato e dei suoi figli. Spicca, invece, il sorriso radioso e soddisfatto della moglie Melania. Trump finisce in carcere, dove indossa la 'tradizionale divisa arancione, alle prese con le mansioni affidate ai detenuti. Gli unici svaghi sono la palestra e il basket. L'epilogo ricalca il copione del film Le ali della libertà: il detenuto evade scappando attraverso le fogne. Se Tim Robbins però riusciva a raggiungere la salvezza in Messico, il Trump virtuale si ritrova disperato in un fast food.

Higgins non si aspettava che l'esperimento avrebbe avuto effetti dirompenti. "Stavo sostanzialmente scherzando, pensavo lo avrebbero retwittato 5 persone...", ha detto al Washington Post. Higgins ha utilizzato un 'AI art generator' e ha inserito istruzioni 'semplici': ha chiesto all'intelligenza artificiale di creare un'immagine per mostrare 'Donald Trump che cade mentre viene arrestato' e il risultato è andato probabilmente oltre le aspettative, fino ad accendere online il dibattito sull'opportunità di pubblicare immagini così verosimili e sulla necessità eventuale di porre limiti a queste attività. Higgins, che ha evidenziato sin dall'inizio l'etichetta 'fake', non ha subito provvedimenti da Twitter, ma è stato 'bannato' dall'applicazione utilizzata per la creazione delle immagini.

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