La risposta ad una giornalista innesca il caso
"Io sto con l'Ucraina". Un giovane, in Crimea, risponde così alla domanda di una giornalista russa. Le immagini registrate dalla telecamera diventano virali e, nel giro di poche ore, il teenager è costretto al gesto riparatore: un video di scuse alla popolazione russa e al presidente della Russia, Vladimir Putin. Il caso sale alla ribalta in un momento cruciale per la Crimea, mentre l'Ucraina si prepara a far partire la controffensiva nella guerra con la Russia. Le parole del ragazzo rimbalzano sulle chat Telegram e si moltiplicano le richieste dei filorussi di punire il giovane e l'amico che lo accompagna.
"Uno degli eterni falsi argomenti delle vittime della propaganda russa in Europa è che la Crimea è Ucraina, ma la sua popolazione è pro Russia ma qui c'è la realtà. Due adolescenti, che semplicemente passeggiano sul molo di Yalta, dichiarano di non aver paura della controffensiva perché sono per l'Ucraina. I propagandisti russi hanno oltraggiosamente diffuso il video, chiedendo immediate rappresaglie", scrive il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, allegando il video e di fatto delineando cosa sarebbe accaduto: "E' chiaro che in pochi giorni, se non oggi, apparirà un video dalla stazione di polizia con le 'sincere scuse', gli adolescenti verranno cacciati dalla scuola e saranno aperte procedure penali contro i loro genitori. La domanda è se una tale repressione sia necessaria in un 'ambiente sinceramente pro russo". Le scuse, in effetti, sono arrivate.