Il giudice potrebbe accordare loro lo status di 'testimoni protetti'
Il giudice della Audiencia Nacional, Manuel García-Castellón, intende concedere lo status di testimoni protetti a coloro che, secondo l'ex capo dell'intelligence venezuelana Hugo Carvajal, potranno confermare come il regime chavista abbia finanziato la nascita di Podemos e di altri movimenti politici ritenuti amici. A riferirlo è il quotidiano spagnolo El Mundo, ricordando che 'El Pollo' Carvajal è apparso mercoledì davanti al giudice istruttore per rilasciare una dichiarazione sul finanziamento di Podemos, in particolare di alcuni dei suoi primi leader.
Nell'interrogatorio, durato un'ora e mezza, Carvajal ha evidenziato il ruolo centrale che Juan Carlos Monedero, fondatore di Podemos, avrebbe avuto nel finanziamento. Monedero avrebbe ricevuto oltre 600mila euro. Carvajal ha anche sostenuto che i fondi del regime chavista sono giunti a un'altra fondatrice, Carolina Bescansa. L'operazione avrebbe utilizzato la compagnia petrolifera statale Pdvsa. Secondo fonti vicine a Carvajal, l'ex numero uno dell'intelligence militare ha riferito che uno dei sistemi utilizzati per far arrivare i fondi a Podemos era il ricorso a valigette diplomatiche, metodo che permette di eludere i controlli alle frontiere.
Secondo le stesse fonti, Carvajal ha offerto al giudice una lista di testimoni che potrebbero confermare le sue dichiarazioni, tra questi, potrebbe esserci anche i responsabili della compagnia petrolifera venezuelana. Il magistrato potrebbe convocarli per testimoniare come testimoni protetti, ritenendo che le loro dichiarazioni, contrarie agli interessi del regime di Nicolas Maduro, potrebbero mettere in pericolo la loro vita. Secondo fonti giudiziarie, Carvajal non ha però fornito registrazioni o documenti che potrebbero provare le sue accuse e che, secondo fonti a lui vicine, avrebbe ancora a sua disposizione.
Oltre all'invito a comparire per i testimoni, l'intenzione del tribunale è quella di cercare di ratificare le dichiarazioni di Carvajal e i documenti da lui forniti attraverso le procedure spagnole, poiché lo strumento delle rogatorie internazionali è ritenuto inutile in relazione al regime venezuelano.
Carvajal aveva già segnalato irregolarità nel finanziamento di Podemos in una precedente dichiarazione davanti allo stesso magistrato, sebbene le sue rivelazioni avvennero nell'ambito di un procedimento nel quale era chiamato a fornire informazioni sul terrorismo internazionale. Dopo aver offerto informazioni sulla formazione politica spagnola, il giudice ha accettato di riaprire l'indagine, chiusa nel 2016, e di interrogare specificamente Carvajal in merito alla vicenda.
Secondo quanto riferito dai media spagnoli, l'x capo dell'intelligence venezuelana avrebbe anche fornito un elenco di personalità e movimenti politici di matrice populista finanziati dal regime chavista. Tra questi, secondo le rivelazioni attribuite a Carvajal, anche il Movimento 5 Stelle, con una somma di 3,5 milioni di euro, attraverso il fondatore Gianroberto Casaleggio. Accuse che sono state decisamente negate dal figlio Davide e dal M5S.
Carvajal è comparso davanti al giudice alla vigilia della sua probabile estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di coinvolgimento nel traffico di droga su larga scala, quando era membro di spicco del regime chavista. L'estradizione è già stata approvata dalla Audiencia Nacional e dal governo, ma i legali di Carvajal ne hanno per il momento bloccato l'esecuzione.
Venerdì, secondo fonti riportate da El Mundo, la questione verrà nuovamente affrontata dal tribunale. Le autorità spagnole vogliono ottenere dagli Usa la garanzia scritta che, in caso di condanna, a Carvajal non verrà imposta una pena incompatibile con la legge spagnola, come l'ergastolo senza possibilità di revisione. A parte l'appello contro l'estradizione, Carvajal ha impugnato di fronte alla magistratura amministrativa spagnola anche provvedimento con il quale il ministero dell'Interno gli ha negato l'asilo.