Il ministro degli Esteri ucraino ha sollecitato l'Unione Europea a inviare un messaggio all'Ungheria
L’Ucraina "non è felice" del fatto che l’embargo sul petrolio russo in Ue "non ci sia" ancora ed è "contraria" all’adozione del sesto pacchetto "senza l’embargo al petrolio. E credo che l’embargo verrà introdotto". Così il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, vede l’agenda dei suoi colleghi dei Paesi dell’Ue, impegnati a discutere del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, bloccato dall’opposizione dell’Ungheria. L’ipotesi dello ‘spacchettamento’ del sesto pacchetto (approvare i punti non controversi e proseguire a trattare sul petrolio) è stata avanzata da un paio di Paesi nel Coreper, per ora senza che ci sia stato un seguito.
Il ministro degli Esteri ucraino ha quindi sollecitato l'Unione Europea a inviare un messaggio all'Ungheria affinché Budapest, dove oggi si è reinsediato come Premier Viktor Orban, approvi l'embargo al petrolio di Mosca. "Non spetta a me impegnarmi in battaglie retoriche con le autorità ungheresi, è l'Ue che deve risolvere la questione, è un problema di famiglia. E' chiaro quello che sta accadendo, chi sta bloccando la questione. Ma il tempo sta finendo e ogni giorno che passa la Russia continua a guadagnare e a investire questo denaro nella guerra", ha affermato Kuleba.