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Negoziati Ucraina-Russia, Mosca: "Nessuna svolta"

Peskov: "Il Cremlino non ha visto nulla di promettente". Ieri a Istanbul il quarto round di colloqui

(Foto Fotogramma)
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30 marzo 2022 | 12.52
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Negoziati Ucraina-Russia, ''non c'è stato alcun punto di svolta'' dopo il quarto round di colloqui che si è svolto ieri a Istanbul in Turchia. Ad affermarlo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov sottolineando che il Cremlino ''non ha visto nulla di promettente'' e che ''c'è ancora un grande lavoro da fare''. Peskov ha comunque giudicato ''positivo'' il fatto che l'Ucraina abbia messo per iscritto le sue richieste per porre fine al conflitto.

"Se avete notato, evitiamo accuratamente qualsiasi dichiarazione su quelle questioni che sono sostanzialmente sul tavolo delle trattative. Non le discutiamo pubblicamente, riteniamo che le trattative debbano andare avanti in silenzio", ha sottolineato Peskov, criticando le dichiarazioni su media e social media di alcuni rappresentanti dell'Ucraina, "compresi coloro che non hanno nulla a che vedere con i negoziati. Questo - ha affermato - non è un fattore che contribuisce al successo di questi negoziati".

Quanto allo "status della Crimea non si discute'' perché ''la Crimea fa parte del territorio russo'', ha detto ancora Peskov, spiegando che Mosca non negozierà con Kiev sulla Crimea. Il portavoce del Cremlino ha quindi aggiunto che la costituzione russa vieta di "discutere il destino dei territori della Federazione Russa".

"I principi del nostro Paese riguardo alla Crimea e al Donbass rimangono invariati", ha poi confermato nuovamente il capo della delegazione russa ai colloqui con Kiev e consigliere del Cremlino, Vladimir Medinsky. "Le trattative continuano", ha aggiunto nel corso di un'intervista all'emittente Rossiya 24.

Al termine dei colloqui di ieri, la delegazione ucraina si è detta disposta alla neutralità, rinunciando all'ingresso in alleanze militari in cambio di appropriate garanzie di sicurezza, mentre la Russia avrebbe accettato un'adesione all'Unione europea, seppur non immediata. Ma gli Usa e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono detti scettici sui negoziati. ''Gli ucraini non sono ingenui'' e continueranno le operazioni militari nonostante le promesse della Russia di ridurre notevolmente le sue attività sul campo, ha detto Zelensky, dicendo che ''naturalmente vediamo i rischi. E naturalmente non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a lottare per la nostra distruzione''. In un nuovo messaggio, Zelensky ha detto che ''gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già imparato durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbas che ci si può fidare solo di un risultato concreto'', ovvero se ''i fatti cambiano sulla nostra terra''.

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