La Russia prende le distanze, la Bielorussia non caccia i mercenari
La Wagner, dopo la morte di Evgheny Prigozhin, potrebbe già avere un nuovo leader. Il futuro della compagnia di mercenari, esiliata in Bielorussia dopo il 'quasi golpe' di giugno, è un punto interrogativo. Per Minsk, i miliziani possono rimanere nel paese.
Per la Russia, la Wagner non è un soggetto realmente esistente. Secondo questa linea, il Cremlino non si esprime sulla possibilità che Andrey Troshev sia considerato come il successore di Prigozhin al comando della Wagner. "Non ci riguarda. De jure, non esiste una tale entità", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov, aggiungendo che "legalmente non esistono compagnie militari private come la Wagner", pur non volendo commentare sul futuro della Wagner e sul suo futuro dopo la morte dei due fondatori Prigozhin e Dmitry Utkin. "Esiste invece il gruppo Wagner che, come il Presidente Vladimir Putin ha detto più volte, ha contribuito molto al successo dell'operazione militare speciale", ha spiegato.
La Wagner, a quanto pare, sta smantellando il campo allestito in Bielorussia ma non è stata sfrattata. "La Wagner è in vita e lo rimarrà in Bielorussia, indipendentemente da quello che qualcuno vuole", dice il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che aveva allertato Prigozhin. "Ragazzi, state attenti", li aveva avvertiti Lukashenko, citato dall'agenzia di stampa Belta, che non indica quando la conversazione con il capo di Wagner ed il suo braccio destro sarebbe avvenuta.