Gli altri due agenti coinvolti non sono stati incriminati. Nuove proteste a Louisville
Un grand jury ha incriminato uno degli agenti coinvolti nella morte, lo scorso marzo a Louisville, in Kentucky, di Breonna Taylor, la 26enne afroamericana uccisa mentre la polizia conduceva una perquisizione nel suo appartamento. Le accuse a carico di Brett Hankison, che intanto è stato licenziato dalla polizia, non sono per omicidio, ma per condotta pericolosa. Ed è stata fissata una cauzione di 15mila dollari per il suo rilascio. La decisione ha fatto scoppiare nuove proteste a Louisville e la polizia è intervenuta ed arrestato diverse persone
Gli altri due agenti coinvolti non sono stati incriminati dopo mesi di manifestazioni e proteste in cui veniva chiesto l'arresto di tutti e tre i poliziotti che sei mesi fa fecero irruzione nell'appartamento della giovane infermiera con un mandato che non interessava nessuna persona che si trovava nell'appartamento. La scorsa settimana la città di Louisville ha annunciato un risarcimento da 12 milioni di dollari per la famiglia di Taylor e l'impegno a varare riforme del dipartimento di polizia.
Il procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron, ha detto che gli agenti coinvolti nella sparatoria hanno fatto ricorso alla forza in modo giustificato. Hanno aperto il fuoco "dopo che era stato sparato contro di loro da Kenneth Walker", il fidanzato della 26enne infermiera afroamericana che si trovava nell'appartamento al momento dell'irruzione della polizia, ha detto Cameron in una conferenza stampa. "Questa giustificazione ci impedisce di muovere incriminazioni per la morte di Breonna Taylor", ha aggiunto specificando che l'inchiesta ha anche determinato che gli agenti avevano bussato alla porta per segnalare la loro presenza, ed avevano fatto irruzione perché non c'era stata risposta. La decisione del gran jury è destinata a far salire di nuovo la tensione nella città dove per mesi si è protestare per chiedere l'arresto dei responsabili della morte di Breonna. Ed il sindaco ha già imposto che questa sera alle 9, ora locale, scatterà il coprifuoco.
La decisione del grand jury è stata definita "vergognosa e offensiva" da Ben Crump, avvocato per i diritti civili che rappresenta la famiglia di Breonna Taylor. E' stato incriminato solo l'ex agente Brett Hankison, per condotta pericolosa "per i proiettili finiti in un altro appartamento, ma niente per l'omicidio di Breonna Taylor".
Anche l'American Civil Liberties Union condanna il verdetto che "non si avvicina neanche alla giustizia, il sistema moderno di polizia ed il nostro sistema penale sono marci alla radice". Il procuratore generale del Kentucky, Daniel Cameron, nell'annunciare quanto deciso dal grand jury ha ammesso che molti non saranno soddisfatti. "A volte la legge non è adeguata a rispondere ad una tragedia", ha detto.
Il grand jury ha infatti stabilito che gli agenti hanno aperto in modo giustificato il fuoco in risposta ai proiettili esplosi da Kenneth Walker, il fidanzato di Taylor, che ha detto di aver aperto il fuoco perché gli agenti non si erano identificati e lui credeva fossero dei ladri. Gli agenti hanno colpito Taylor cinque volte uccidendola. La polizia aveva un mandato di perquisizione a nome dell'ex fidanzato della donna credendo che lui avesse nascosto nell'appartamento di Taylor droga e denaro che non è stato trovato.