Il presidente Duda prudente. Mosca: "Non siamo stati noi"
Il missile caduto nel territorio della Polonia, al confine con l'Ucraina, "con ogni probabilità" è di fabbricazione russa ma Varsavia non dispone di "prove conclusive" per stabilire al momento chi abbia effettuato il lancio. Il presidente polacco Andrzej Duda ha definito l'episodio "isolato" e ha evidenziato che "non ci sono indicazioni" sulla possibilità che una situazione analoga si verifichi di nuovo. "Al momento non abbiamo nessuna prova conclusiva che indichi chi ha lanciato il missile... Con ogni probabilità è di fabbricazione russa, ma è tutto ancora oggetto di indagine", ha detto Duda alla stampa. In precedenza, il ministero degli Esteri di Varsavia aveva fatto riferimento ad un missile di fabbricazione russa senza apparenti dubbi.
Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato un innalzamento dell'allerta nei cieli del paese e di alcuni reparti delle forze armate. "Abbiamo deciso di incrementare l'allerta di unità selezionate delle forze armate polacche, con particolare attenzione al controllo dello spazio aereo", ha detto il primo ministro, chiedendo alla popolazione di "mantenere la calma in relazione a questa tragedia. Rimaniamo prudenti, non facciamoci manipolare: dobbiamo essere pronti ad affrontare fake news e operazioni di propaganda".
Contemporaneamente, dalla Russia il ministero della Difesa ha bollato cone "provocazione deliberata" le ricostruzioni che chiamano in causa Mosca. "Le dichiarazioni dei media e dei funzionari polacchi sulla presunta caduta di missili 'russi' nell'area di Przewodów sono una deliberata provocazione per aggravare la situazione. Nessun attacco su obiettivi vicino al confine di stato ucraino-polacco è stato effettuato con razzi russi", si legge in una nota.