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Migranti, il politologo Meny: "Il no di Darmanin a Lampedusa è solo questione di consensi"

Il ministro dell'Interno "tenta arginare retorica Le Pen, ma non ci riuscirà. Vuole l'Eliseo"

Migranti a Lampedusa - Fotogramma
Migranti a Lampedusa - Fotogramma
20 settembre 2023 | 16.23
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Quello dell'immigrazione è un tema "caldo" in Francia e che peserà "molto" nella campagna elettorale delle prossime Europee, ma non solo. Con il dibattito sempre più polarizzato, e che in questa fase "favorisce" l'opposizione e quindi Marine Le Pen, il ministro dell'Interno Gerald Darmanin, con la sua linea 'dura', sta cercando di fermare l'emorragia di voti verso la leader di Rassemblement National e allo stesso tempo di emergere come 'uomo nuovo' in vista di una candidatura all'Eliseo nel 2027 con l'obiettivo di evitare una vittoria dell'estrema destra. Lo afferma Yves Meny, politologo francese e docente della Luiss, che in un'intervista all'Adnkronos fornisce una chiave di lettura delle recenti dichiarazioni di Darmanin, che anche di recente ha ribadito che "la Francia non accoglierà i migranti che provengono da Lampedusa".

Non vanno quindi lette come un attacco all'Italia le parole del ministro francese, che a nove mesi dalle elezioni europee resta sotto il tiro delle critiche della destra e dell'estrema destra per un progetto di legge sull'immigrazione che - spiega Meny - "riflette molto bene l'ambiguità della situazione" perché da una parte vuole regolarizzare la posizione dei migranti che lavorano in nero in settori dove c'è carenza di manodopera, dall'altra cerca di reprimere con ancora più fermezza l'immigrazione illegale.

"Le Pen ha fatto dell'immigrazione il suo argomento principale, Darmanin vuole tentare - ma non ci riuscirà - di arginare la sua retorica", prosegue il politologo, indicando come il ministro, che è un fedelissimo di Sarkozy, voglia "giocare un po' all'uomo forte e inizia a posizionarsi su una linea anti-immigrazione illegale per aprirsi la strada in vista delle presidenziali del 2027". Ma i toni aspri del ministro che prima ha minacciato di usare il pugno di ferro nei confronti dei migranti di Lampedusa e poi ha messo in pratica un giro di vite lungo il confine con l'Italia, evidenzia Meny, non si rivolgono solo alla platea francese.

Le sue parole sono anche "un messaggio all'Italia e all'Europa: dice 'noi applichiamo le regole fino a quando non saranno cambiate' e le regole dicono che spetta all'Italia registrare e prendersi carico dei migranti che arrivano sulle sue coste", dichiara il politologo, che tuttavia definisce uno "tsunami" e "quasi inarrestabile" questo "flusso migratorio alimentato da "un continente dietro che spinge" e di cui "siamo solo all'inizio del problema".

Secondo Meny, il governo Macron vuole mostrarsi duro con gli stranieri per dare un segnale alla "gente arrabbiata con i migranti e che vota in larga misura per Le Pen. Ma sono sicuro - precisa - che la leader della destra, se dovesse arrivare al potere, non avrà più soluzioni per affrontare il problema di quelle che ha il governo Meloni. Per chi all'opposizione aveva posizioni molto radicali su questo tema è ancora più difficile perché mettere in pratica le proprie idee è quasi impossibile".

Meny riconosce quindi che in Francia c'è un tema di insicurezza legato proprio alla presenza dei migranti. Il discorso di chi sostiene che con gli stranieri "non c'è più insicurezza, che non sono più responsabili degli altri, non mi convince. Le prigioni francesi sono strapiene e larghissima parte dei detenuti sono di origine straniera", rimarca il docente, sottolineando tuttavia che "è ovvio che quando una persona è in una situazione di disagio il rischio di commettere reati per necessità aumenta. Lo vediamo in tutta la storia dell'umanità".

"Ma qualunque siano le statistiche, c'è un sentimento nella popolazione francese che avanza ovvero che l'insicurezza sia largamente dovuta ai migranti, è un'opinione che conta e molto diffusa", insiste Meny, precisando come il governo Macron che "in teoria sarebbe liberale e tollerante, sa benissimo che la Francia, come tanti Paesi europei, ha bisogno dell'immigrazione".

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