Mosca fissa le condizioni: "La resa degli ucraini è il punto di partenza"
L'esercito russo si è detto pronto "in qualsiasi momento" ad osservare una tregua su "tutto o una parte" del sito industriale di Azovstal, l'acciaieria di Mariupol, per consentire l'evacuazione dei civili e la resa dei combattenti dell'Ucraina. "Il punto di partenza di questa tregua umanitaria sarà l'innalzamento da parte delle formazioni armate ucraine di bandiere bianche su tutto o parte del sito di Azovstal", ha indicato il ministero della Difesa russo in un comunicato.
Secondo il presidente russo Vladimir Putin, sono le autorità di Kiev a impedire l'evacuazione dei soldati e dei civili che si trovano asserragliati nell'acciaieria.
"E' stato notato che dopo la liberazione di Mariupol, per motivi umanitari, è stato dato l'ordine di annullare l'assalto alla zona industriale dello stabilimento Azovstal'', si legge nella nota diffusa dopo il colloquio telefonico tra Putin e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, come riporta il Cremlino.
''Allo stesso tempo, a tutti i militari delle Forze armate ucraine, ai militanti dei battaglioni nazionali e ai mercenari stranieri è stata garantita l'incolumità, un trattamento dignitoso in conformità con il diritto internazionale e la fornitura di cure mediche qualificate. Ma il regime di Kiev non consente di sfruttare questa opportunità", prosegue il Cremlino.
La possibilità di incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dipende dall'esito dei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina, nei quali finora Kiev non si è dimostrata coerente, evidenzia Putin. "Rispondendo all'appello di Charles Michel per un contatto diretto con Volodymyr Zelensky, il presidente della Russia ha ribadito la nota posizione in merito, rilevando che tale possibilità dipende, in particolare, dai risultati concreti dei negoziati in corso tra i rappresentanti russi e ucraini, durante i quali la parte ucraina mostra incoerenza e non è pronta a cercare soluzioni reciprocamente accettabili'', si legge nella nota.
Durante il colloquio "Charles Michel ha informato dei contatti con la leadership ucraina durante il suo recente viaggio a Kiev. Vladimir Putin ha espresso le sue valutazioni in relazione all'operazione militare speciale per proteggere le repubbliche del Donbass", prosegue il Cremlino.