In Cisgiordania sventati dalle Idf due attacchi con autobomba. Famiglie ostaggi israeliani diffondono un video: "Donne rapite sono incinte"
E' di tre morti il bilancio di un raid israeliano condotto nei pressi dell'ospedale al-Ahli a Gaza City. Lo ha riferito la Protezione civile palestinese a Gaza - controllata da Hamas - secondo cui nell'attacco decine di persone sono rimaste ferite.
Sarebbero incinte o addirittura madri le donne israeliane rapite da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre. E' la denuncia che arriva con un video diffuso dai parenti degli ostaggi. Si vede un tunnel buio e profondo, si sentono in sottofondo i pianti di neonati e bambini, c'è l'immagine sfocata di una donna incinta. Questo il contenuto del video diffuso dalle famiglie degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza con la didascalia: ''Sono passati più di nove mesi''. Il filmato, in parte diffuso da Channel 12 con la didascalia 'Sono passati più di nove mesi' è stato autorizzato per la trasmissione completa da parte delle autorità israeliane. ''E' difficile da vedere'', ammette la stessa emittente israeliana, che però decide di diffondere alcuni frammenti e le accuse dei familiari degli ostaggi al governo guidato da Benjamin Netanyahu.
"Che ogni cittadino sappia che se verrà rapito dal suo letto in pigiama sabato mattina, il suo primo ministro farà di tutto per mantenere il suo posto, anche a costo di lasciarlo morire nei tunnel di Hamas a Gaza", affermano i parenti degli ostaggi.
L'esercito israeliano ha trovato diversi cadaveri sottoterra a Gaza, probabilmente i corpi di ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas. Non c'è nessuna conferma sul fatto che si tratti proprio degli ostaggi, ma fonti dell'Idf affermano che non sono vittime di scontri recenti con Hamas, perché l'esercito non ha fatto operazioni nelle vicinanze.
Intanto continua la battaglia sul campo. Si stanno concentrando ora nella zona di Jenin, dopo i blitz dei giorni scorsi a Tulkarem e Far'a, le operazioni su vasta scala condotte dalle Idf in Cisgiordania. Un soldato israeliano è stato ucciso ed altri tre sono rimasti feriti. Ad annunciarlo le forze armate israeliane, precisando che il soldato che ha perso la vita si chiamava Elkana Navon, aveva 20 anni e faceva parte del 906esimo battaglione.
Secondo quanto riferito dal Times of Israel, le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo profughi della città e neutralizzato decine di ordigni piazzati lungo le strade. Stando a una nota dell'esercito, ci sono stati anche scontri a fuoco tra le Idf e palestinesi armati. Le Idf hanno comunicato di aver ucciso almeno 26 uomini armati e arrestato circa 30 ricercati dall'inizio dell'operazione lanciata a inizio settimana in diverse località della Cisgiordania.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver sventato due attentati con autobomba in Cisgiordania, annunciando l'uccisione di due sospetti terroristi palestinesi nella zona di Gush Etzion. Hamas, per contro, ha lodato l'esplosione delle due autobomba che avrebbero potuto causare molte vittime affermando in una nota che ''la resistenza continuerà fino a quando andrà avanti l'aggressione dell'occupante''.
Nel primo incidente, un'auto è esplosa in una stazione di servizio vicino all'incrocio di Gush Etzion. Le truppe inviate sulla scena hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un terrorista che era arrivato a bordo del veicolo e che aveva tentato di attaccarli, ha detto l'esercito.
Nel secondo attacco, un palestinese ha speronato un'auto all'ingresso del vicino insediamento di Karmei Tzur e le truppe dell'Idf hanno aperto il fuoco contro l'aggressore. Uno dei membri della sicurezza locale ha investito l'aggressore uccidendolo. Poco dopo l'auto del palestinese è esplosa per l'ordigno collocato al suo interno.
Una raffica di 40 razzi sono stati lanciati nella notte dal sud del Libano verso la Galilea occidentale, nel nord di Israele. Lo hanno riferito le Idf spiegando che alcuni razzi sono stati intercettati e altri hanno colpito la zona, ma non si sono verificati feriti. In risposta, i militari israeliani hanno bombardato i siti di lancio con l'artiglieria.